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E se alla fine il 2020 facesse bene al Finn?

News, trend, retroscena, personaggi, elezioni: dove va la vela mondiale?

Responsabilità editoriale Saily.it

ESCLUSIVA SAILY, SPECIALE WORLD SAILING 2020 - Il Covid-19 rimette in discussione le scelte olimpiche per il 2024. Il CIO a fine anno potrebbe decidere per un clamoroso no-change, che lascia le classi veliche invariate? Il Finn potrebbe restare olimpico? I francesi restano senza Offshore? E il Kite e le tavole foil? Il nostro punto della situazione internazionale. Elezioni in autunno con voto digitale. Situazione finanziaria allarmante (anche se arriva un po' di ossigeno dal CIO). CON LE INTERVISTE AGLI ITALIANI PER IL BOARD

 

Dopo Tokyo (speriamo si faccia) la vela olimpica doveva (dovrebbe) cambiare sostanzialmente, come si sa: nuove classi il Kite foil, l'Offshore doppio misto, nuovi windsurf foil, la novità del 470 misto, e l'addio al Finn. Marsiglia 2024 dovrebbe essere questa. Il condizionale è d'obbligo, perchè a scombussolare tutto (come se la vela non fosse poi già scombussolata di suo) è arrivata la pandemia, i lockdown, il rinvio di 12 mesi dei Giochi. Il quadriennio olimpico è diventato un quinquennio. E quello successivo un triennio. In più, tutti gli organismi sportivi, dal CIO alle federazioni internazionali, ai comitati olimpici alle federazioni nazionali, sono impoveriti dalla crisi economica e, nel caso dello sport, dai mancati ricavi dei diritti tv olimpici.

Da questa situazione nasce lo scenario che porta il nome di no-change. Non si cambia, la vela olimpica resta così com'è anche nel 2024. Le stesse dieci discipline (o classi) del 2016 e del 2020 (2021). Tutto invariato causa coronavirus. Il Kite puo' attendere, il 470 continua a navigare con flotte divise maschili e femminili, il windsurf tira dritto con la tavola RSX che ormai tutti strapazzano, e soprattutto si continua a navigare per la storia con il Finn. E l'Offshore doppio misto, al quale c'eravamo quasi abituati, nonostante un impianto cervellotico, costoso, confuso varato da World Sailing senza individuare la barca? Anche quello dovrà attendere?

Qui il discorso si fa appena più difficile: quanto le Olimpiadi francesi, la federvela francese, il Governo francese vogliano l'Offshore velico ai loro Giochi è evidente. Una voglia matta, un desiderio irrevocabile. Loro, i maestri della vela oceanica. Togliergli il giocattolo non è facile. Quindi nello scenario no-change prende corpo anche il corollario: Offshore come undicesima medaglia per la vela, oppure come sport dimostrativo, come a Tokyo il surf da onda. Un test.

Tutto quanto avete letto è una sceneggiatura. Le possibilità che si realizzi davvero però non sono poche. Il nome stesso - no-change - è entrato nel lessico ripetuto dei personaggi che ruotano in World Sailing, e persino nella campagna elettorale. A parole, per la verità, la maggior parte si dice proprio per il no-change.

A decidere naturalmente è il CIO: lo farà in due manche, la prima a novembre con la Programme Commission (nella quale siede il nostro presidente CONI Giovanni Malagò), e la seconda a dicembre con il Board del CIO. Il Comitato Olimpico in sostanza analizza le proposte degli sport mondiali per il 2024, e puo' ratificarle (lo fa nel 99% dei casi) o modificarle. Limitare o annullare i cambi nelle discipline veliche olimpiche per quello che sarà un breve triennio verso Parigi-Marsiglia, sembra a un numero crescente di persone una scelta ragionevole. Ma non si puo' non tenere conto anche dei desideri e ormai delle attese suscitate dalle scelte World Sailing, in particolare per le nuove tavole foil e per il Kite, altrettanto foil. Alla fine potrebbe emergere una scelta intermedia. Un partial-change. Staremo a vedere.

E DAL CIO ARRIVA UNA BOCCATA DI OSSIGENO - World Sailing annuncia pubblicamente la conferma del supporto finanziario del CIO, accordo raggiunto a seguito di un dialogo definito "costruttivo". "Il CIO supporterà World Sailing nell'affrontare le sfide provocate dal Covid-19 - si legge in un comunicato - e dalle conseguenze del rinvio dei Giochi di Tokyo 2020."

A Rio 2016 il CIO aveva distribuito alle Federazioni Internazionali (IF) un totale di 540 milioni di Dollari, distribuiti in base a una classifica degli sport per dimensione e audience. World Sailing aveva ricevuto per Rio 2016 12 milioni di Dollari.

Il supporto offerto dal CIO a WS in realtà è parte della politica globale del Comitato Olimpico verso tutte le IF, che non puo' certo abbandonare alle difficoltà. Nel comunicato non si fa riferimento a importi nè a tempi di erogazione, ma si ringrazia il CIO. Considerate le difficoltà (secondo molte voci, WS non paga l'affitto degli uffici londinesi da qualche mese, e i dipendenti sono in cassa integrazione), sembra più una promessa da sbandierare che un incasso immediato. E comunque il positivo andamento dei rapporti col CIO va ascritto non tanto al presidente uscente Kim Andersen, ma al suo vice Scott Perry, che si è assunto in prima persona l'incarico di gestire la situazione finanziaria.

Questo e altro, nelle interviste che vi proponiamo.

WORLD SAILING, ITALIA - Perchè il nostro Speciale World Sailing parte con tre interviste esclusive da leggere: Walter Cavallucci (Council Member e uomo FIV), Luca Devoti (argento Finn 2000, costruttore e coach) e Riccardo Simoneschi (velista e organizzatore di regate). Gli ultimi due hanno già lanciato la candidatura per la vicepresidenza World Sailing (nel Board), il primo fa il punto sull'ente e i suoi problemi sempre più gravi. Tutti e tre guardano al futuro e ipotizzano soluzioni e scelte.

Queste interviste sono solo il primo passo: seguiremo le evoluzioni della vicenda WS, l'attività dei candidati italiani, le scelte politiche e gli scenari che si prefigureranno, aggiornandovi costantemente. Il futuro della vela mondiale e quindi anche nostro, dipende da quanto accadrà nei prossimi mesi. Ecco perchè è giusto informarsi e prepararsi.

LINK DIRETTI:

INTERVISTA WALTER CAVALLUCCI

INTERVISTA LUCA DEVOTI

INTERVISTA RICCARDO SIMONESCHI

Responsabilità editoriale di Saily.it