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Esercitazione Safety Race

A Trieste

Responsabilità editoriale Saily.it

Una interessante e utile iniziativa della XIII Zona FIV a Trieste con la Capitanieria di Porto di Trieste e gli operatori della Croce Rossa Italiana: 60 Optimist, 20 imbarcazioni di supporto e soccorso, tre ore di operazioni in mare. Ecco come è andata e che seguito avrà - FOTO

 

Circa sessanta Optimist, più di venti imbarcazioni di supporto e soccorso, un centinaio di persone complessivamente impegnate per poco meno di tre ore nelle operazioni in mare. Sono stati questi i numeri di Safety Race 2019, l’esercitazione congiunta organizzata dalla Tredicesima Zona Fiv insieme alla Capitaneria di Porto di Trieste e alla Opsa (Operatori di primo soccorso in acqua) della Croce Rossa Italiana e che ha visto coinvolti più di dieci circoli nautici del golfo di Trieste, alla quale ha presenziato anche il presidente della Fiv, Francesco Ettorre e che come base a terra ha potuto contare sull’ospitalità della Società Velica di Barcola e Grignano..

Prendendo lo spunto da due episodi recentemente accaduti nelle acque locali, l’esercitazione è consistita in due casistiche differenti di emergenza, svolte in successione. La prima era una simulazione di collisione fra imbarcazioni in transito, avvenuta in un campo di regata nel corso di una gara di classe Optimist con caduta in acqua di 4 persone ferite. Le gravi condizioni dei naufraghi ha reso impossibile il recupero da parte dei mezzi di supporto alla regata ed è stato quindi necessario fare intervenire la Guardia Costiera con una motovedetta specializzata nel recupero e nella prima assistenza medica ai naufraghi.

A bordo c’erano gli uomini dell’Opsa che si sono gettati in acqua per recuperare i feriti con una barella galleggiante e dopo averli stabilizzati direttamente in acqua li hanno trasportati fin sottobordo per il recupero e il primo intervento sanitario mentre a tutta forza la motovedetta si è diretta verso la terraferma. Un’operazione durata circa mezz’ora complessivamente, mentre il Comitato di regata (anch’esso in esercitazione), da parte sua annullava la regata e gestiva la flotta dei regatanti con tutti gli altri mezzi di assistenza alla gara per tenere tutto in sicurezza evitando di intralciare il lavoro dei soccorritori.

La seconda emergenza affrontata è stata la simulazione di un’improvvisa burrasca giunta sul campo di regata, con visibilità ridotta ad appena 50 metri. In questo caso il Comitato di regata ha dovuto dirigere le operazioni di ricerca, recupero e traino a terra delle imbarcazioni in gara utilizzando tutti i mezzi di assistenza e supporto alla regata stessa. Una corsa contro il tempo non avendo neppure la certezza di aver trovato tutte le barche in acqua. Comunicazioni continue via radio fra giudici e mezzi in acqua, spostamenti costanti nel golfo per recuperare le barche disperse e anche per soccorrere un gommone (altra simulazione) con il motore andato in avaria durante il soccorso. Nel giro di un quarto d’ora tutta la flotta era recuperata, in poco meno di mezz’ora è stata portata integralmente a terra e senza feriti o danni alle barche.

Safety Race 2019 è la prima operazione in mare a così ampio raggio che si è svolta a Trieste da molti anni a questa parte. E visto l’esito finale, non può che aver dato grande soddisfazione alla XIII Zona Fiv che l’ha promossa. “In effetti è andato tutto molto bene – ha detto alla fine il Presidente di Zona, Adriano Filippi -. Lo scopo primario era quello di aumentare la comunicazione fra chi organizza una regata e chi la regata la fa concretamente, in barca da concorrente o su un mezzo di assistenza. E a Milano, di questa esercitazione si darà conto nella conferenza territoriale della Federvela.

"Con l’Opsa regionale – ha continuato Filippi – ci sono già contatti per svolgere corsi di formazione riservati agli istruttori per il recupero e il primo soccorso di naufraghi, auspichiamo che questa iniziativa porti a un innalzamento del livello di preparazione del personale che opera in mare durante le regate. E in futuro – ha concluso – prevediamo di svolgere nuove esercitazioni come questa Safety Race, con altre classi di barche in regata e prospettando differenti scenari di emergenze”.

Responsabilità editoriale di Saily.it