(di Manuela Tulli)
Sui migranti si fanno
"troppi discorsi naif, irenici, quelli dell'accoglienza per
tutti, senza limiti; chi parla così non abita nei quartieri dove
si vive la disoccupazione, lo spaccio di droga, i problemi di
sicurezza". A parlare è il cardinale di Marsiglia, Jean-Marc
Aveline, che ha incontrato la stampa internazionale alla viglia
del viaggio del Papa proprio nella città francese, il 22 e 23
settembre, per gli "Incontri del Mediterraneo". Il cardinale
mette in guardia anche dall'atteggiamento "aggressivo nei
confronti dei migranti, ritenuti colpevoli universali di tutti i
problemi. Sono parole strumentali, a fini elettorali,
pronunciate anche in questo caso da persone che non vivono in
quei quartieri e in mezzo alle guerre che loro stessi hanno
seminato".
Il cardinale Aveline parla con realismo. Vive in quella
Marsiglia cosmopolita dove si contano persone da Paesi e
religioni da tutto il pianeta, "da noi puoi fare il giro del
mondo in ottanta ore" dice con una battuta. Ma la città portuale
francese affacciata sul Mediterraneo è circondata da quelle
banlieues dove la convivenza non è facile, stretta dai problemi
economici innanzitutto ma anche dai radicalismi politici e
religiosi che spingono alla divisione e alla insicurezza. Lui
stesso, il cardinale Aveline, ha nel suo dna quello di una
famiglia che si è spostata: dall'Andalusia all'Africa del Nord e
poi dall'Africa del Nord alla Francia. Lui è nato a Sidi Bel
Abbes, francese di Algeria, nella diocesi di Oran che tutto il
mondo conosce per il monastero di Tibhirine dove sette monaci
trappisti nel 1996 furono rapiti e uccisi (dal 2018 sono beati).
Poi il trasferimento negli anni degli studi nella Marsiglia che
è la città più araba d'Europa e dove un abitante su tre è di
fede musulmana.
Saranno infatti presenti anche giovani islamici agli
"Incontri del Mediterraneo". Le nuove generazioni affiancheranno
i vescovi in questa riflessone sul Mediterraneo che si
articolerà su quattro temi: le questioni economiche e sociali,
quelle ambientali, i migranti, le tensioni geopolitiche e
religiose. Cinque le rive del Mediterraneo da dove arriveranno
religiosi e giovani: Africa del Nord, Europa del Sud, Mar Egeo,
Medio Oriente, Mar Nero. E quindi a Marsiglia converranno
vescovi da Odessa e Bengasi, da Gerusalemme ed Aleppo, passando
per l'Italia, la Spagna, l'Iraq e l'Albania, per citare solo
alcuni dei Paesi che saranno rappresentati in questi dialoghi.
Tornando alla questione dei migranti, il cardinale invoca
"una visione profetica" che tenga conto di quello che indicano
le persone che vivono accanto a loro; migranti che "non devono
essere scelti", in base alla religione o al titolo di studio, da
chi li riceve. Ma soprattutto occorre ricordare che "c'è il
diritto a migrare ma deve essere garantito anche il diritto
fondamentale a non emigrare", dice ricordando il tema della
Giornata del migrante scelto dal Papa, che si celebrerà il 24
settembre.
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