A 42 anni dalla sua scomparsa, in
tanti, tra volontari e senza fissa dimora, hanno reso omaggio
questa mattina, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, a
Modesta Valenti, la donna che il 31 gennaio 1983 morì alla
stazione Termini perché, essendo sporca, un'ambulanza si rifiutò
di portarla in ospedale. Insieme a lei, durante la celebrazione,
promossa come ogni anno dalla Comunità di Sant'Egidio, sono
stati ricordati i nomi di alcune fra le tante persone che sono
morte in strada a Roma negli ultimi anni. Per ognuna di loro è
stata accesa una candela davanti all'icona della Misericordia,
dipinta in onore di Modesta.
"La memoria di Modesta ha spinto tanti a interessarsi di chi
è più ai margini della nostra città e ha suscitato un movimento
di solidarietà, per trovare soluzioni e aiutare molte persone
senza dimora a trovare una casa", ha detto il presidente della
Comunità Marco Impagliazzo.
Nell'omelia don Vittorio Ianari ha ricordato l'importanza
dell'abbraccio e della vicinanza di cui tanti che vivono in
difficoltà, nelle strade delle nostre città, hanno bisogno: "Il
compimento di ogni incontro è l'abbraccio che vince la
solitudine e aiuta a risollevarsi perché non c'è nessuna
condizione, anche la più difficile, da cui non si può uscire".
"Gesù - ha sottolineato - non si tira mai indietro, è sempre
attento di fronte a chi ha bisogno e a chi è malato: lo incontra
e lo guarisce. Ma chiede anche a tutti noi di fare lo stesso, di
non voltarsi mai dall'altra parte". Al termine tutti sono usciti
dalla basilica con un fiore benedetto, segno di protezione per
la vita di ognuno, in particolare di chi è più povero e fragile.
Alla celebrazione di Santa Maria in Trastevere se ne
aggiungeranno altre nelle prossime settimane, in diversi
quartieri di Roma e in altre città italiane ed europee.
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