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In collaborazione con Turismo e Sport
"Abbiamo bisogno di portare dei
ragazzi a lavorare da noi. Ce ne sono, ce ne sono tanti. Bisogna
trovare i canali più semplici per fare in modo che vengano, non
a bordo di un gommone, ma con un aereo, perché noi gli abbiamo
pagato il biglietto aereo, perché gli abbiamo fatto un
contratto: vengono qui, sono dignitosamente accolti e hanno un
lavoro, o magari per tutto l'anno, magari bi-stagionale". Così
Luigi Fosson, presidente dell'Associazione degli albergatori e
imprese turistiche della Valle d'Aosta (Adava), durante
l'assemblea l'assemblea dell'organizzazione a Saint-Vincent.
"Il discorso della manodopera con i valdostani - ha detto
Fosson - non lo risolviamo. Non avremo mai sufficiente
manodopera di 'nativi' per riempire tutte le caselle che ci
servono. Bisognerebbe veramente riuscire a trovare un canale
internazionale con accordi internazionali".
"Credo - ha spiegato - che magari la creazione di un nostro
ufficio potrebbe anche andare in questa direzione. Noi in un
passato anche recente abbiamo avuto interlocuzioni con uffici in
Tunisia: bisognerebbe arrivare a essere accreditati noi, loro:
il sistema è un tema che lancio". Fare in modo che "io mi siedo
davanti a un computer, ho una video call con un potenziale
dipendente. Alla fine del colloquio dico 'questo mi piace',
immediatamente parte un contratto, il biglietto aereo, lui può
arrivare nell'arco di due o tre giorni. Credo che non sia
fantascienza. L'alternativa, quella che c'è adesso, di avere
tanti immigrati, tanti clandestini, non è sicuramente la strada
che perlomeno serve a noi, ma neanche a loro".
"Rischiamo - ha detto Fosson - di non aprire tante volte
delle strutture. Ci sono alberghi, l'estate passata, che non
hanno aperto il ristorante, perché non avevano sufficiente gente
in cucina o in sala. Questo è un grosso danno di immagine ma
anche di ricavi".
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