(ANSA) - AOSTA, 12 APR - In Valle d'Aosta "non ci sono i
furbetti del vaccino". Angelo Pescarmona, direttore generale
dell'Usl della Valle d'Aosta, respinge le "insinuazioni" emerse
dopo che la commissione parlamentare Antimafia ha acceso i
riflettori sulla campagna vaccinale valdostana. In una
conferenza stampa, convocata dall'assessore regionale alla
sanità, Roberto Barmasse, il manager ha voluto dare una
"spiegazione" al fatto che la "voce altro tra i vaccinati abbia
la percentuale più elevata", così come constatato anche in
Sicilia, Calabria,
e Campania.
"La vaccinazione è partita il 27 dicembre con Pfizer, il 10
febbraio è arrivato il vaccino Astrazeneca che, allora, poteva
essere utilizzato esclusivamente per i soggetti con età compresa
tra i 18 e i 55 anni, che appartengono proprio alla categoria
'altro' e, infatti, delle circa 6 mila dosi di Astrazeneca
somministrate nella regione oltre 3.500 sono andate a persone
che rientrano in questa voce", ha riferito Pescarmona. Inoltre,
secondo il direttore Usl "il vaccino Pfizer inizialmente è stato
inoculate sulla base di un portale che ha stratificato la
popolazione secondo le diverse fragilità e cronicità e non solo
del criterio dell'anzianità".
Secondo l'assessore Barmasse, "nella campagna vaccinale della
Valle d'Aosta sono stati ottenuti buoni risultati e occorre fare
chiarezza riguardo alle indiscrezioni e agli articoli sul
giornale che ne hanno messo in dubbio la correttezza". (ANSA).