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Misto-Mouv', raccolta firme è democrazia

Consultorio Variney,situazione diversa da racconto assessore-Usl

"Sul consultorio di Variney la raccolta firme è un esercizio di alta democrazia. Inoltre la situazione è molto diversa da quella rappresentata da Pescarmona e Baccega". Lo dichiarano in una nota i consiglieri Claudio Restano (Misto) e Roberto Cognetta (Mouv') a seguito delle dichiarazioni dell'Assessore alla sanità e del Commissario dell'Usl Valle d'Aosta in merito alla raccolta di firme per mantenere i servizi sanitari a Variney.
    "A dicembre 2018 si legge nella nota - il Consiglio regionale, approvando all'unanimità una risoluzione, aveva impegnato l'Assessore Baccega a scongiurare la chiusura del presidio di Variney dando indicazioni all'Usl affinché si realizzasse una convenzione con uno o più medici di sanità pubblica al fine di mantenere aperto tale presidio e, nell'urgenza, a trasferire per mezza giornata o una giornata alla settimana un medico presso tale presidio". Secondo Restano e Cognetta, "la risoluzione è stata disattesa in quanto dal primo gennaio 2019 l'Usl ha sospeso l'ambulatorio di sanità pubblica e dopo 8 mesi, malgrado gli impegni e le rassicurazioni dell'Assessore Baccega, il risultato è che l'ambulatorio è chiuso". "Considerando gli altri servizi già smantellati- proseguono - ovvero la psichiatria e lo psicologo per adulti, bene ha fatto un gruppo di cittadini, aiutati da diversi portavoce in Consiglio Valle, a preoccuparsi della situazione e a porre la questione nelle sedi opportune attraverso una raccolta firme". "C'è da aggiungere - scrivono ancora - che il trasferimento dell'ambulatorio di sanità pubblica porta con sé il trasferimento dell'assistente sanitario presso Pont Suaz e altre sedi creando così un ulteriore disagio per gli abitanti della vallata che usufruiscono di questo servizio. Quindi, visto che la risoluzione di dicembre è stata ignorata e che la situazione è aggravata dalla mancanza di uno psicologo per adulti e uno psichiatra, ci è sembrato opportuno favorire la raccolta firme che rimane sempre un atto propositivo e un esercizio di alta democrazia. Al contrario le dichiarazioni dell'Assessore vanno contro il sano principio del confronto democratico riproponendo la solita formula del 'state tranquilli che ci penso io', bollando come del tutto inutile l'iniziativa dei cittadini". 

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