"È necessario coinvolgere da subito gli enti locali valdostani per dare concretezza alla strategia futura della Valle d'Aosta, per utilizzare le risorse finanziarie che arriveranno, migliorare lo strumento del Superbonus 110%, introdotto dal Governo Conte con il decreto Rilancio, e sostenere economicamente le aree marginali montane".
Lo dichiara Franco Manes, presidente del Celva.
"Abbiamo appreso con soddisfazione della volontà dei rappresentanti delle Istituzioni valdostane di voler attivare al più presto una serie di tavoli di lavoro, - spiega - che coinvolgano le associazioni delle categorie economiche. In questo contesto, nel rispetto dei ruoli istituzionali, i Sindaci sono soggetti assolutamente propositivi e concreti, in un momento in cui è necessario agire". Per questo motivo, prosegue il Presidente del Celva, "per i Comuni valdostani bisogna ripensare il modello di sviluppo economico complessivo. Come Anci lo ribadiamo da tempo: La pandemia ha evidenziato la necessità di avere un Paese e delle regioni più orizzontali e meno verticali, rimettendo al centro dei futuri asset finanziari i territori marginali, soprattutto i piccoli borghi e villaggi montani. Lo strumento del Superbonus sarà cruciale allora per lo sviluppo e il rilancio delle aree interne come la nostra, il volano per attuare la cosiddetta Agenda del Controesodo, per contrastare l'abbandono delle nostre montagne".
Su questi temi gli enti locali avanzano alcune proposte: semplificazione delle procedure tecniche e amministrative e riduzione degli adempimenti in capo ai Comuni; proroga delle scadenze delle misure, almeno sino alla fine del 2023; avvio di meccanismi che impediscano speculazioni finanziarie sui costi delle materie prime, evitando una crescita a dismisura dei costi delle opere che agevolerebbero soltanto i grandi gruppi edilizi nazionali e non l'imprenditoria locale, vera ossatura del comparto edilizio in tutto il paese; allargamento dei benefici della misura, tenuto conto delle peculiarità delle nostre valli e delle nostre montagne, anche ai depositi e ai fienili, un vero e proprio patrimonio "ex rurale" delle montagne alpine e appenniniche.
"Se vogliamo creare e mantenere dei territori vivi, queste misure devono permettere non solo una riqualificazione residenziale, ma anche e soprattutto una riqualificazione e rigenerazione dell'accoglienza e della ricettività di prossimità", spiega ancora il presidente del Consorzio Franco Manes. "I Sindaci - conclude - invitano i Parlamentari valdostani a proporre, approfondire e monitorare l'evoluzione della tematica nelle discussioni delle prossime settimane in Parlamento. A tutte le forze politiche valdostane, non solo quelle rappresentate in Consiglio regionale, chiedono inoltre di essere propositive a livello nazionale, affinché le misure di sostegno economico possano essere tarate adeguatamente sulle esigenze e caratteristiche delle aree di montagna e delle aree interne marginali. Una partita che non interessa solo la Valle d'Aosta, ma tutto il Paese".