Alla prova del voto segreto, la
maggioranza regionale si è divisa su tre degli ordini del giorno
collegati alle leggi di bilancio presentati dalle opposizioni,
facendo emergere in due occasioni anche la presenza di un
'franco tiratore'. Un risultato in contrasto con la "scelta
condivisa" di astenersi su tutte le iniziative, anticipata ieri
dal presidente della Regione, Renzo Testolin. L'annuncio aveva
fatto insorgere le minoranze. I tre ordini del giorno non sono
stati comunque approvati.
A seguito di voto segreto richiesto dal gruppo Lega, ieri è
stato respinto con nove voti contrari, nove astenuti e 17 a
favore - quindi con un franco tiratore, dato che la minoranza
conta 16 consiglieri - l'ordine del giorno presentato da tutti i
gruppi di opposizione contro l'ipotesi di trasferimento del
Corecom e della Consulta regionale per le pari opportunità negli
uffici del Consiglio Valle, in via Piave. La decisione assunta a
maggioranza dall'ufficio di presidenza ha l'obiettivo di
lasciare il castello di Montfleury a disposizione di cinque
associazioni ed enti finanziati dalla Regione, comprese -
secondo la minoranza - Fondation Chanoux e Film Commission.
Oggi, a seguito di voto segreto chiesto dal gruppo
proponente, è stato respinto con otto voti contrari, dieci di
astensione e 17 a favore (un franco tiratore anche in questo
caso), l'ordine del giorno di Rassemblement Valdôtain
sull'allocazione nel 2025 delle risorse necessarie per
completare il Polo universitario della Valle d'Aosta e, in
particolare, per il recupero della palazzina 'Beltricco'.
In un terzo caso, a seguito di voto segreto chiesto dal
gruppo proponente, è stato respinto con 14 voti contrari, cinque
astensioni e 15 a favore l'ordine del giorno di Rv per il
riconoscimento di forme di compensazione a favore dei territori
interessati dalla presenza di impianti di produzione di energia.
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