La maculopatia "è una malattia che
determina una progressiva degenerazione della vista e nella
nostra regione si stimano 12mila persone affette da questa
patologia. Il mese scorso si è svolta una giornata di screening
gratuito a cui hanno partecipato ben 185 persone. A fronte di
questa alta adesione, questa giornata ha evidenziato carenze
nella programmazione costringendo tante persone a rinunciare al
controllo". Lo ha detto il capogruppo della Lega Vda, Andrea
Manfrin, chiedendo all'assessore alla Sanità, Carlo Marzi, se
"sia stata prevista la riproposizione dello screening per andare
incontro alle esigenze di chi non ha potuto partecipare e quali
le criticità che hanno portato al sovrapporsi delle
prenotazioni".
"Visto il successo dell'iniziativa, ci stiamo già
confrontando - ha riferito Marzi - con l'azienda Usl per
ulteriori possibili momenti di prevenzione per la salute degli
occhi. L'iniziativa del 14 giugno ha avuto, anzitutto, un
obiettivo divulgativo e di sensibilizzazione sulla prevenzione e
sull'importanza di rivolgersi al proprio medico curante,
affinché possa prescrivere le opportune visite specialistiche,
individuando precocemente la malattia. Questo permette di
programmare gli accertamenti nei tempi dovuti e l'eventuale
successiva presa in carico dei pazienti secondo il livello di
gravità. La giornata di screening ha riscosso una partecipazione
eccezionale tanto da dover ricorrere al 'codometro' per la
gestione dei flussi di utenza, risolvendo positivamente la
situazione. Ero personalmente presente all'iniziativa e posso
confermare che la partecipazione è stata numerosissima. Non era
possibile effettuare prenotazioni per un'iniziativa divulgativa
e gratuita finalizzata a non lasciare indietro nessuno: il
ricorso alla prenotazione avrebbe fatto venire meno lo spirito
inclusivo sotteso a questo tipo di manifestazioni".
Manfrin ha accolto favorevolmente "la notizia del confronto
con l'Usl per la riproposizione di giornate sulle malattie degli
occhi", osservando che "se si organizzano delle visite di
prevenzione, non si tratta di un evento divulgativo: screening,
per definizione, significa prevenzione e sarebbe stato meglio
organizzare le visite in altro modo, onde evitare le tensioni
tra gli utenti che si sono verificate. Non credo che possa
definirsi inclusiva la reazione spazientita di chi era in coda
da ore e, alla fine, ha deciso di desistere".
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