Il Consiglio Valle ha approvato un
disegno di legge che disciplina l'organizzazione dei servizi al
lavoro e del sistema della formazione professionale in Valle
d'Aosta. Sono stati 19 i voti a favore (Uv, Fd-Pd, Pla, Sa) e 16
le astensioni (Lega Vda, Rv, Pcp, Fi, Gm). Il provvedimento si
compone di 34 articoli che hanno la finalità di disciplinare la
programmazione e l'attuazione integrata delle politiche della
Regione in materia di formazione professionale e lavoro.
"Viste le importanti evoluzioni intervenute sia nel settore
della formazione professionale, sia nel mondo del lavoro - ha
detto Andrea Padovani (Fp-Pd) - si è preferito optare per una
nuova legge. L'obiettivo ambizioso è di creare e rendere
effettivo sul territorio un sistema integrato tra le politiche
formative e i servizi per il lavoro, qualificandosi come
obiettivo strategico dell'azione di governo della Valle
d'Aosta".
"La legge conferma il Piano triennale degli interventi di
politica del lavoro - ha proseguito - quale strumento di
realizzazione delle politiche del lavoro, delle azioni di
formazione professionale, di orientamento e sviluppo dei servizi
per il lavoro. Analogamente è confermato il ruolo del Consiglio
per le politiche del lavoro quale sede permanente di
concertazione e partecipazione delle forze sociali alla
programmazione e all'attuazione degli interventi previsti dal
Piano triennale. La Regione svolge un ruolo attivo nel sancire
il diritto al lavoro stabile e dignitoso, i centri per l'impiego
sono la porta di accesso alle politiche del lavoro, perno della
rete dei servizi territoriali e punto di riferimento per il
cittadino per le politiche di welfare connesse all'inserimento
lavorativo".
Il capogruppo Stefano Aggravi, annunciando l'astensione di
Rassemblement Valdôtain, ha sottolineato che "il disegno di
legge interviene su una materia complessa, ma non ci sembra che
siano stati fatti gli opportuni approfondimenti su questo tema
di interesse eurounitario e nazionale che, inevitabilmente,
riverbera i suoi effetti sul nostro tessuto economico"
La capogruppo di Pcp, Erika Guichardaz, annunciando
l'astensione, ha parlato di "un testo che doveva essere
maggiormente condiviso e che presenta molte criticità come
rilevato nelle audizioni dei vari portatori di interesse. La
relazione enfatizza le riforme introdotte dal Jobs Act su cui
siamo fortemente contrarie ed esprime un concetto di lavoro
flessibile che secondo noi non va di pari passo con un sistema
di promozione e di protezione sociale".
Il capogruppo di Pour l'Autonomie, Aldo Di Marco, ha
sottolineato "l'importanza di questa nuova disciplina che mette
al centro di ogni iniziativa la persona, a cui si riconosce un
ruolo essenziale nel processo di sviluppo sociale ed economico
della comunità, finalizzato a raggiungere il più alto livello di
benessere possibile".
Per il capogruppo della Lega Vda, Andrea Manfrin, è un
"disegno di legge che porta innovazioni positive e valori
condivisi, ma anche delle incognite e dei principi dalla dubbia
realizzazione". "Vedremo poi - ha dichiarato il consigliere
Simone Perron (Lega Vda) - se e come la giunta saprà applicare i
principi generali attraverso le delibere di attuazione, sulle
quali vigileremo in maniera costante".
Secondo il capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis,
"occorre maggiore coordinamento tra le varie iniziative che
vengono messe in campo, come ad esempio i progetti di inclusione
attiva cui non seguono degli sbocchi lavorativi reali".
L'assessore alla Formazione e lavoro, Luigi Bertschy, in
replica, ha evidenziato che "è una riforma importante che si
propone di dare alle nostre politiche del lavoro e alla
formazione una rinnovata spinta per essere attuali e per
interpretare al meglio le esigenze dei cittadini in un mondo del
lavoro che sappia accogliere al meglio le loro aspirazioni.
Questa è una legge e detta quindi dei principi generali: il
Piano per le politiche del lavoro, che è ora all'attenzione
delle Commissioni, le darà concretezza e mi auguro che sia
approvato prima della pausa estiva. Questa norma non si
sostituisce ad altre azioni, non cambia nell'immediato le
criticità che stiamo vivendo - come il trend demografico - ma
propone una visione politica per rafforzare il buon lavoro e
indica degli obiettivi da raggiungere".
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