"C'è un folto gruppo di consiglieri regionali e di gruppi politici che si definiscono autonomisti ma che poi, quando si tratta di difendere le competenze legislative e l'autonomia decisionale del Consiglio regionale, si tirano indietro, rispettosamente supini di fronte alle supreme esigenze dei Premier e Ministri pro-tempore. Noi non ci stiamo a questa svendita delle prerogative autonomiste". Lo dichiara in una nota Progetto civico progressista dopo la bocciatura - "da parte di maggioranza e Lega" - di una mozione sui lavori preparatori per la legge che la Regione Valle d' Aosta dovrà scrivere e votare appena verrà approvata la Norma di attuazione dello Statuto speciale riguardante il rilascio delle concessioni per grandi derivazioni idroelettriche.
"L'assessore Sapinet e il presidente Testolin - scrive Pcp - ad un certo punto hanno affermato che 'la norma regionale dovrà muoversi nelle opzioni legislative esistenti di gestione di una gara'. E' una affermazione sconcertante. Sono anni che le Risoluzioni del Consiglio regionale e i vari Defr, dal 2020 al 2024, dicono che per la Valle d'Aosta si dovranno prevedere nella Norma di attuazione delle procedure specifiche che non necessariamente prevedano la gara, e invece assessore e presidente ci vengono a dire che bisogna legiferare per la gestione della gara. La Valle d'Aosta ha la titolarità delle acque pubbliche e nel 2000 ha costituito una società interamente pubblica apposta per la gestione delle concessioni idroelettriche. Ora si rischia di mettere in discussione tutto per fare una gara a cui possono partecipare tutte le società elettriche, anche quelle multinazionali. A che cosa serve l'Autonomia se bisogna fare come le Regioni a Statuto ordinario?". "Quanto affermato da Sapinet e Testolin - conclude Pcp - è in contrasto con la Risoluzione unanime del Consiglio e soprattutto è in contrasto con l'interesse della comunità valdostana".
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