"Al termine di una giornata
surreale, in cui la maggioranza autonomista/finto progressista
ha dato prova di superficialità, confusione e sciatteria,
riuscendo a indicare i quattro nominativi da votare per il
Corecom e non votandone poi nemmeno uno, il gruppo Fp-Pd è
riuscito addirittura a partorire un comunicato in cui accusa
'chi, volutamente spacciandosi per esponente di una certa
sinistra, vota candidamente il candidato espressione del centro
destra reputandolo forse più affine alle proprie idee". A dirlo
sono le consigliere del gruppo Progetto civico progressista,
Erika Guichardaz e Chiara Minelli.
"Posto che - aggiungono - l'unico candidato indicato
espressamente da una forza di destra non è stata la giovane
avvocata eletta presidente, ma un altro avvocato che si è
piazzato quarto, i voti che sono mancati alla candidata alla
presidenza indicata dal capogruppo unionista sono di almeno tre
franchi tiratori membri di maggioranza. Ciò che invece rileviamo
è che 'una certa (sedicente) sinistra' era disposta a votare,
per l'organismo che deve occuparsi di comunicazione, candidati
che noi nemmeno avremmo preso in considerazione, considerate
certe uscite sui social che di progressista non hanno proprio
nulla, ma sono un esempio di volgarità e di scarso rispetto per
le donne. Non accettiamo lezioni di comportamenti di sinistra e
di progressismo da parte di chi in quest'Aula ha dato più volte
prova di aver abbandonato da tempo quella strada".
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