"Di fronte a questa situazione riteniamo che una sua pronta risoluzione debba essere l'auspicio di ogni valdostano che ha a cuore il futuro della sua comunità, ed è per questo motivo che, tenendo fermi i temi su cui si sono già trovate delle convergenze nell'incontro del 29 dicembre, intendiamo essere promotori di un dialogo costruttivo e libero da pregiudizi con tutte quelle forze politiche che intendono affrontare i problemi della nostra comunità". Lo ha detto in aula il capogruppo della Lega Vda, Andrea Manfrin, intervenendo nel dibattito sulle dimissioni del presidente della Regione.
Dimissioni che "altro non sono che l'epilogo di una crisi politica iniziata molto tempo fa, ovvero il 14 maggio 2021, con le dimissioni dell'assessore Minelli e del Presidente della Quinta Commissione Guichardaz" le quali "non fecero altro che certificare una differenza di valori, politici, prima che amministrativi, che videro il loro prologo, e la loro deflagrazione, su un tema a tutti noi molto caro, ovvero l'autonomia".
Manfrin ha ribadito che la Lega si è sempre schierata "in maniera netta ed inoppugnabile, dalla parte della nostra Regione, dalla parte della nostra autonomia, a differenza di chi, quella stessa autonomia, ha dimostrato non solo di non apprezzarla, ma perfino di arrivare a disprezzarla". "Da quel prologo, e dalla conseguente apertura della crisi politica del maggio 2021, sono passati quasi due anni e mezzo - ha aggiunto - nei quali ogni volta la soluzione è stata indicata come 'vicina', 'prossima', 'a portata di mano', ed ogni volta, come una Tela di Penelope, è stata disfatta da diversi attori, sia che fossero in buona fede, sia che non lo fossero, con l'ultimo, fondamentale passo, della riduzione a 18 dei membri di quella maggioranza quasi un anno fa".
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