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Referendum: Fi, contra legem per paura di dare voce ai cittadini

"Fa specie è il comportamento del Presidente Bertin"

"Non ci resta che constatare, con rammarico, che per l'ennesima volta il Consiglio Valle ha deciso di non decidere circa lo svolgimento di un referendum consultivo, richiesto da 3.363 valdostani, sulla riforma della legge elettorale regionale. Una non decisione assunta contra legem dalla maggior parte delle forze politiche rappresentate al suo interno, che hanno scelto di rinviare il dossier in commissione per approfondimenti nonostante, dettato normativo alla mano, nessuna commissione consiliare sia titolata a effettuare approfondimenti in merito". Lo scrive, in una nota, il coordinamento regionale di Forza Italia - unitamente ai componenti del gruppo consiliare Mauro Baccega e Pierluigi Marquis - relativamente alla decisione di rinviare in commissione la proposta di referendum consultivo di iniziativa popolare sulla riforma delle legge elettorale regionale.
    "Evidentemente fa paura a tanti - prosegue la nota - chiedere cosa pensa la popolazione valdostana sull'elezione diretta del Presidente della Regione e della maggioranza che lo sostiene, dunque nuovo giro, nuova richiesta di inutili approfondimenti, anche perché l'unico organo deputato a vagliare la regolarità dell'iter referendario lo ha già fatto oltre un mese fa, trasmettendone il verbale alla Presidenza della Regione per la sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale. Pubblicazione peraltro già avvenuta. In un simile contesto, come se questo non bastasse, quello che però fa più specie è il comportamento del Presidente Bertin, che, facendosi beffa delle norme in materia, ha votato a favore di approfondimenti sul quesito predisposto dai suoi stessi uffici e da lui portato oggi in aula. Quello stesso Alberto Bertin che, nel 2019, figurava come primo firmatario di una proposta di legge tesa proprio a introdurre in Valle d'Aosta l'elezione diretta del Presidente della Regione".
   

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