La Valle d'Aosta ha la necessità di acquisire nuovo materiale rotabile. Lo ha detto il presidente della regione, Erik Lavevaz, rispondendo in aula ad un'interpellanza di Chiara Minelli (Pcp).
"Un treno completamente elettrico - ha aggiunto - è un passaggio che non ci possiamo permettere, perché non possiamo dire con matematica certezza che l'elettrificazione della tratta Aosta/Ivrea sarà realizzata. Basti ricordare il caso della lunetta di Chivasso, per il quale, pur a fronte di un progetto definitivo e di lavori già programmati e finanziati, l'iniziativa si è arenata a causa della contrarietà di un ente locale". "I treni bimodali - ha proseguito Lavevaz - sono stata la scelta più opportuna 10 anni fa ed è quella che può essere utilizzata con e senza elettrificazione della linea, e quindi anche prima e dopo tale intervento. La Regione dispone ad oggi di finanziamenti dello Stato per il materiale rotabile per quasi 35 milioni, cui si aggiungono 4 milioni della Regione già stanziati. I finanziamenti richiedono sostanzialmente l'aggiudicazione delle forniture entro l'anno, pena la perdita dei fondi. I vincoli sulla destinazione e sulle tempistiche non consentono di definire una diversa destinazione dei fondi, né di congelare le decisioni e temporeggiare. Nell'ambito delle opzioni sul materiale rotabile, come già detto, orientarsi su un treno elettrico, benché possa sembrare coerente con il progetto di elettrificazione in corso di elaborazione da parte di Rfi, è attualmente sconsigliabile, almeno fino a quando il progetto non avrà acquisito tutte le autorizzazioni, pareri, nulla osta necessari".
La replica di Minelli: "C'è stata una correzione di rotta rispetto alla delibera di agosto che disponeva l'acquisto di nuovi treni bimodali. Ricordo che, a fronte della scelta di 10 anni fa di acquisire i bimodali, questi treni sono in funzione solo dal 2019, il che significa che i tempi di acquisto e di acquisizione sono lunghi e complessi. Rilevo poi che il Presidente mantiene lo scetticismo sulla realizzazione dell'elettrificazione e ritiene inopportuno, nell'incertezza, acquistare treni elettrici, ma io ho detto che si potrebbe chiedere di destinare la cifra a altri interventi, sempre per la ferrovia". "È estremamente importante, in questa fase, avviare con il Governo una interlocuzione - ha concluso - per chiedere una diversa destinazione di questo contributo statale: ci dobbiamo provare perché c'è un cambiamento totale di prospettiva e ci sono gli elementi per riaprire una trattativa con lo Stato.
Si tratta di una quantità ingente di denaro pubblico e bisogna tenerne conto. Non si può continuare come se i cambiamenti non fossero in atto: Rfi investirà 144 milioni di euro sulla tratta Aosta/Ivrea (il più grande investimento da quando la ferrovia esiste), quindi tutto va ripensato".
Ferrovia, Valle d'Aosta ha necessità acquisire nuovi treni
Minelli, correzione di rotta rispetto ad agosto su bimodali
