"Questa mattina alle ore 9 il totale
dei posti liberi in ospedale era di due. In pronto soccorso
c'erano 20 persone in attesa, di cui 12 in boarding, cioè in
attesa di un posto letto". Così l'assessore alla Sanità, Carlo
Marzi, commentando la situazione dell'ospedale Parini in questi
giorni di inizio agosto che hanno visto aumentare i flussi
turistici in Valle d'Aosta. Per "chi governa è assolutamente
necessario avere un quadro continuativo di una situazione di
difficoltà che noi conosciamo e che monitoriamo più o meno ogni
sei ore", ha detto Marzi.
"Il mese di luglio - ha sottolineato l'assessore - ha visto
una situazione, grazie alle scelte sono state fatte,
assolutamente migliore di quella che abbiamo vissuto" in
precedenza. Ora "visto che sappiamo che questi sono i flussi,
quotidianamente cerchiamo di porre in essere delle situazioni
straordinarie. Con l'avvio del mese di agosto, quindi con
l'avvio del mese più caldo dell'anno, naturalmente si sono
venute a sommare una serie di situazioni che però io non
definirei dantesche", ha detto Marzi in riferimento a un post
del capogruppo della Lega in Consiglio Valle, Andrea Manfrin.
Per tutta la notte le persone in attesa in pronto soccorso,
ha aggiunto l'assessore, "sono state visionate naturalmente
sulle barelle previste, perché di fatto la situazione di queste
persone in boarding riguarda alcuni giovani valdostani che si
sono fatti male, e ci sono poi 12 pazienti valdostani che sono
in attesa di avere dei posti letto, perché sono tutte quante
persone con problematiche di natura cronica. Vuol dire che non
dovrebbero stazionare in pronto soccorso, ma avere accesso
immediato nei reparti di riferimento".
La sanità valdostana ha quindi agito per liberare posti letto
ospedalieri per i pazienti in via di dimissione (nella
'discharge room') e incrementare se possibile le dimissioni
dalle "strutture regionali che accolgono pazienti cronici". Si
tratta di "una catena, tanto per essere chiari", ha detto Marzi.
"Allo stesso tempo sono stati anche chiamati a collaborare tutti
i medici di medicina generale per la gestione dei fenomeni
cronici" tramite le Uca (Unità di continuità assistenziale) e
"si stanno prevedendo una serie di dimissioni dalla medicina,
tre dai reparti chirurgici e due dimissioni dalle strutture di
Variney e Perloz".
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