Ascolto, credibilità, fiducia e coinvolgimento delle comunità: sono le parole chiave emerse durante il convegno transfrontaliero Italia-Francia sui rischi di origine glaciale e periglaciale organizzato da Fondazione montagna sicura. L'evento si è tenuto oggi a Villa Cameron a Courmayeur. Al centro dei lavori il cambiamento climatico che comporta anche l'amplificazione, l'intensificazione e l'aumento di situazioni di rischio nei territori montani: in particolare, i rischi di origine glaciale e periglaciale. Per i tecnici le sfide principali risiedono nella migliore conoscenza di tali fenomeni, attraverso lo sviluppo di azioni di ricerca e di monitoraggio, ma anche nelle necessità di formazione, informazione e sensibilizzazione delle comunità. Tra i relatori, oltre al presidente della Regione, Renzo Testolin, e l'assessore regionale alle Territorio, Davide Sapinet, anche la vice capo dipartimento della Protezione civile nazionale, Titti Postiglione, oltre al capo della Protezione civile regionale, Valerio Segor, e alla vice Sara Ratto. Per il presidente Renzo Testolin si è trattato di un convegno ''che ci ha dato la possibilità di un confronto anche tecnico sullo stato di avanzamento degli studi glaciologici del territorio valdostano, italiano in generale. Il tutto con la presenza dei tecnici della Protezione civile nazionale, con la vice direttrice Titti Postiglione e con i tecnici trentini. Ma è stato un confronto intenso anche con il territorio francese.
Soprattutto è stato un momento per valorizzare quelle che sono le esperienze acquisite in campo di comunicazione''. Aggiunge Testolin: ''Ci vuole sempre di più un coinvolgimento del territorio, dei giovani. Bisogna dare sempre di più una comunicazione puntuale e corretta alle nostre comunità''.
Per gli esperti le comunità devono essere sempre più coinvolte e per farlo è necessaria una comunicazione puntuale, precisa, che sappia infondere fiducia nei cittadini. Il segretario generale di Fondazione Montagna Sicura, Jean Pierre Fosson, evidenzia : ’’Bisogna anche educare ai corretti comportamenti da tenere in montagna, e non bisogna dimenticare che il ghiacciaio ha le sue regole. E per farlo bisogna diffondere messaggi affidabili, univoci e validati’’.
Di ‘’fiducia e coinvolgimento delle comunità’’ ha parlato anche Sara Ratto, vice capo della Protezione civile regionale, che ha poi evidenziato come ‘’si debba anche dare un messaggio di positività, senza mai mentire, anche durante la comunicazione di emergenza’’.
Per Titti Postiglione, vice capo dipartimento della Protezione civile nazionale, ’i ghiacciai sono una questione che riguarda tutti, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. Il rischio glaciologico è ancora poco sentito, perché si tratta di un cambiamento culturale. Che sono lenti. Purtroppo c’è maggiore sensibilità quando accadono le cose. Quindi ci dobbiamo dedicare ancora di più a destinare il nostro tempo, non solo quando c’è un'emergenza da fronteggiare, a dare risposte, ma anche in parallelo a dei percorsi di formazione. Bisogna abituare le giovani generazioni a questi temi partendo dai più piccoli e dalle scuole‘’.
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