"La recente sentenza di annullamento
della bocciatura di una studentessa con disturbi specifici
dell'apprendimento (Dsa) iscritta presso il nostro Liceo emessa
dal Tar della Valle d'Aosta, che si somma a numerosi altri
provvedimenti analoghi emanati tanto a livello locale quanto
nazionale, ci lascia sgomenti. Non volendo in questa sede
entrare nel dettaglio della causa, siamo sinceramente
preoccupati per le ripercussioni in ambito educativo che essa
potrà avere sugli studenti e sul sistema scolastico in
generale". Lo scrivono in una lettera oltre 50 docenti del Liceo
delle scienze umane e scientifico Regina Maria Adelaide di
Aosta.
"Accade, purtroppo, sempre più spesso che - affermano i
docenti - famiglie e studenti, talvolta supportati
dall'intervento di sedicenti esperti, intendano come il diritto
allo studio dei loro figli si debba tradurre nel dovere da parte
degli insegnanti di garantire, ad ogni costo, il loro successo
formativo, fatto di per sé irrealizzabile: è come se si
pretendesse da un medico, interferendo tra l'altro
arbitrariamente nel suo operato, che le cure da esso prestate
conducano per forza alla guarigione".
Secondo gli insegnanti "gli strumenti compensativi e le
misure dispensative riconosciuti e accordati dai consigli di
classe nei confronti degli studenti con Dsa, non esimono gli
studenti e le famiglie ad impegnarsi a fondo ed assumersi la
loro parte di corresponsabilità nel processo formativo, a
partire dalla scelta del percorso di studi superiori, che, in
caso di bocciatura, nella maggior parte dei casi diverge dalle
indicazioni fornite nel grado di scuola precedente".
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