/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Arpa Valle d'Aosta, la neve accumulata supera la media del 20%

Arpa Valle d'Aosta, la neve accumulata supera la media del 20%

"Ma il rischio siccità non è escluso, dipenderà dalle temperature"

AOSTA, 22 aprile 2024, 12:12

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

La riserva idrica disponibile nei bacini montani della Valle d'Aosta "attualmente è circa il 20% sopra la media storica degli ultimi 20 anni. L'anno scorso eravamo arrivati in media con le nevicate di marzo e aprile, quest'anno invece ci sono state le nevicate di febbraio e marzo che ci hanno riportato sopra la media storica". Così Paolo Pogliotti, tecnico dell'ufficio cambiamenti climatici e sostenibilità ambientale di Arpa Valle d'Aosta, interpellato dall'ANSA.
    In base all'ultima stima, aggiornata a venerdì 19 aprile scorso, "siamo attorno al miliardo di metri cubi" di acqua stoccata nella neve. Il livello massimo della stagione attuale "è già stato raggiunto un paio di settimane fa, quando sono stati superati i 1.100 milioni. Poi il caldo ha provocato la fusione di un po' di neve. Ora sono tornate temperature più fresche, quindi la fusione in quota è temporaneamente rallentata".
    "La grande variabilità durante la stagione - il febbraio caldissimo, il periodo di marzo-aprile più freddo e in cui nevica di più di quanto siamo abituati - è un'espressione dei cambiamenti climatici", precisa il tecnico. Inoltre l'attuale situazione "non ci mette al riparo da eventuali problemi di scarsità idrica o siccità perché dipenderà molto da come saranno i mesi estivi. Se avremo temperature anomale, come abbiamo vissute nelle ultime estati, con lo zero termico che permane sopra i 4.000-5.000 metri per diversi giorni o addirittura diverse settimane consecutive, anche questo stock idrico nivale comunque è destinato a fondere molto velocemente e a defluire rapidamente nei torrenti".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza