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Giardini, 'torno a Neurologia, non si può esternalizzare tutto'

Giardini, 'torno a Neurologia, non si può esternalizzare tutto'

Nel reparto erano rimasti solo due medici dell'Usl

AOSTA, 12 gennaio 2024, 19:44

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Una scelta che non è stata improvvisa ma discussa a lungo con il direttore generale, anche con l'assessore. Una scelta che vuol dare anche un segnale, perché se non fosse così alcune attività ahimè dovrebbero essere inviate altrove. Ma non si possono mandare i malati in un'altra regione, e neanche si può esternalizzare tutto. Alcune cose devono restare nel pubblico. Quindi questo è un segnale che voglio dare, chiaro e netto perché ci sono delle attività fondamentali che devono restare nella sanità pubblica". Così il dottor Guido Giardini, direttore sanitario uscente dell'Usl, nella conferenza stampa convocata in vista del suo ritorno alla guida del reparto di Neurologia e stroke unit, riaperto nell'ottobre scorso dopo due anni di chiusura. Un rientro anticipato rispetto alla scadenza, fissata al prossimo aprile, del mandato triennale.
    "Ci sono - ha anticipato Giardini - dei progetti importanti: mantenere le attività attuali e implementare e riprendere attività che poi per carenze di personale sono state interrotte.
    Prima di tutto il centro ictus, che va mantenuto e implementato, perché è la patologia principale. Riaprire il centro cefalee, altra attività che va fatta, idem per il centro epilessia.
    Queste patologie cubano grosso modo per 30 mila valdostani, tra mal di testa, ictus, epilessia, per non dire anche altre che grazie a Dio seguiamo già, che sono la sclerosi multipla, Parkinson e Alzheimer". Altro obiettivo, che "è rimasto un po' quiescente durante il Covid, è il centro di medicina di montagna, perché è uno dei fiori all'occhiello che avevamo, credo che potremo ripartire avendo molti specialisti trasversalmente in tutti i reparti che si occupano di questo". Con Giardini, il numero di medici Usl nel reparto di Neurologia salirà a tre, a fronte degli otto previsti. Grazie alle collaborazione con una cooperativa e con l'Asl di Biella il numero di medici attuale stimato da Giardini sale a cinque. Oggi i posti letto sono 12, quando riaprirà la Stroke unit saranno a 16.
   

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