L'accertamento preliminare della
conoscenza della lingua francese per poter partecipare ai
concorsi della pubblica amministrazione in Valle d'Aosta è una
"forma di protezionismo che oggi rischia di essere asfittica e
di far implodere la nostra collettività invece di farla
germinare e proliferare come meriterebbe". Così il sindaco di
Aosta, Gianni Nuti, discutendo una mozione riguardante il tema
del personale durante la riunione del Consiglio comunale che
dovrà approvare il bilancio previsionale 2024.
"Io mi permetto anche di dire, anche - ha detto Nuti - se so
di essere piuttosto impopolare e forse anche eversivo, che una
delle strategie per contrastare il calo demografico è anche
quella di aprire all'immigrazione intellettuale. Come si fa ad
aprire all'immigrazione intellettuale? Si aprono i concorsi a
persone che magari il francese non lo sanno oggi, ma le impegni
in un anno a saperlo a mena dito. Però intanto vengono in Valle
d'Aosta, si insediano qua, conoscono il territorio, magari si
fidanzano pure se sono soli e poi costruiscono una famiglia
all'interno di questo contesto. E in più abbiamo del personale
qualificato, con un meticciamento e una mescolanza di intelletti
che ha sempre fatto bene all'umanità da quando l'umanità è su
questa terra".
"Questo - ha aggiunto Nuti - è il pensiero che mi sento di
dire e che non va a inficiare nessuno dei nostri presupposti
dell'autonomia. Perchè io il francese te lo chiedo, come succede
nell'Alto Adige, lo pretendo ma ti do un lasso di tempo per
poter acquisire quel tipo di competenze che io ti chiedo perché
puoi esercitare in modo bilingue le tue attivitià".
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