"Il territorio della Valle d'Aosta è afflitto da gravi difficoltà, in parte inedite e legate alla recente fase pandemica e alle tensioni internazionali, in parte di vecchia data ma mai affrontate, che ostacolano la sua prosperità e il suo sviluppo armonioso.
Il rialzo dell'inflazione e l'indebolimento del potere di acquisto delle famiglie, così come la crescente precarizzazione del mercato del lavoro hanno avuto riflessi importanti anche per i cittadini valdostani". Lo sostiene il sindacato Spi-Cgil commentando il bilancio della Regione Valle d'Aosta che è in fase di approvazione.
"Nel 2021 il reddito disponibile delle famiglie - prosegue - era più basso di quello rilevato mediamente per le regioni del Nord e nel 2022, in termini reali, si è contratto dell'1,2%, una diminuzione lievemente più accentuata della media nazionale. Il reddito pro capite risultava ancora inferiore in termini reali ai valori antecedenti la pandemia. Tuttavia, sulla scarsa tenuta del reddito familiare pesano anche i problemi legati alla qualità dello sviluppo. Ad esempio, la crescita del settore turistico ha portato con sé, accanto a innegabili vantaggi per gli operatori economici, anche le criticità legate all'impiego di molte persone in un settore che offre molto spesso basse paghe e contratti dal futuro incerto".
"A distanza di più di 10 anni - aggiunge il sindacato - è ancora incerta la strategia da adottare relativamente all'ospedale Parini che, per collocazione geografica e caratteristiche strutturali, non sembra adeguato a recepire le innovazioni necessarie ad un vero ammodernamento che sarebbero adottabili realizzando una nuova struttura fuori Aosta. Lo stanziamento di 190 milioni di euro nel bilancio 2024 pare dunque inopportuno, tenuto conto della complessità e del pesante impatto sul territorio che avranno i lavori di ammodernamento. Non è poi possibile ignorare la discrepanza tra le ingenti risorse per la sanità veicolate dalla Regione e i modesti traguardi ottenuti dal servizio sanitario regionale, sia in termini di copertura della domanda sociale sia relativamente alla speranza di vita alla nascita".
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