Accogliendo la richiesta del pm Giovanni Roteglia, il gup di Aosta Davide Paladino ha rinviato a giudizio due imputati nel procedimento penale su un presunto giro di spaccio di stupefacenti - droghe leggere e buprenorfina, farmaco oppioide - e uso indebito di telefonini nel carcere di Brissogne. L'8 marzo prossimo inizierà quindi il dibattimento per Avalos Sandoya, accusato di 'accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti', e Hamza Raoudi, che secondo gli inquirenti ha minacciato un altro detenuto per convincere i suoi parenti a trasportare droga nella casa circondariale.
Cinque giorni dopo, il 13 marzo, comincerà invece il processo in abbreviato per Dario Lo Iacono, Saverio Zampaglione, Eleonora Allegrina, Michele Arrisicato, Giacomo Turi, Slim Ennacer, Maria Salpetro. A vario titolo, le accuse riguardano lo spaccio di stupefacenti, l'uso indebito di telefonini in carcere e le lesioni. Oltre a Sandoya e Raoudi, all’epoca dei fatti contestati (i primi mesi del 2022) erano detenuti Lo Iacono, Arrisicato, Turi, Ennacer.
In base alle indagini, grazie ai telefonini alcuni detenuti comunicavano verso l'esterno per far arrivare durante i colloqui lo stupefacente, nascosto nelle parti intime di chi era in visita. Dal solo cellulare sequestrato, in uso a più detenuti, erano partite 5.072 telefonate nell'arco di un anno. Secondo alcune intercettazioni inoltre la droga entrava dall'esterno anche grazie a dei 'lanci' volti a superare le mura, forse con una fionda, e poi raccolta dai detenuti durante l'ora d'aria.
Sempre in base alle telefonate ascoltate dagli investigatori, era emerso che un uomo ai domiciliari per rapina fuori regione si era costituito ad Aosta, dicendo di essere evaso: nascondeva un tubo termosaldato con 30 grammi di hashish, che avrebbe voluto portare nel carcere. Il suo piano però era stato sventato. La casa circondariale figura tra le parti lese.
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