"Non sono i 400-500 milioni di fondi
comunitari, a cui si aggiungono quasi 400 milioni di fondi Pnrr,
che contano. Quello che conta è che noi siamo compartecipi alla
politica strutturale europea. E' un dato non così banale,
all'inizio dell'Autonomia l'Europa era un fatto distantissimo e
con l'affermarsi dei diversi settori di finanziamento della
politica regionale siamo diventati europeisti nel senso più
concreto del termine". Così l'assessore regionale agli Affari
europei, Luciano Caveri, a margine della conferenza 'Per una
Valle d'Aosta sempre più europea - Prospettive e opportunità dei
Fondi europei 2021/27 e del Pnrr'.
Si tratta, ha aggiunto Caveri, di "progetti e programmi che
si trasformano in realtà sul territorio. Non è nulla di fugace o
di fumoso. Quindi la presentazione di oggi, a beneficio di un
pubblico vasto, serve proprio a ricordare che da qui alla fine
del periodo di programmazione non solo questi soldi li dobbiamo
spendere, ma abbiamo la possibilità di spenderli in quei filoni
che l'Unione europea ha individuato, molti dei quali per noi
sono assolutamente fondamentali. Penso al digitale, al
cambiamento climatico, alla coesione sociale".
Secondo l'assessore all'Agricoltura e risorse naturali, Marco
Carrel, "parlare di agricoltura e foresta vuol dire parlare di
paesaggio, del mantenimento delle nostre piccole comunità su
tutto il territorio, permettere ai giovani di insediarsi in
territori che sono oggettivamente difficili. Vuol dire cercare
di mantenere quello che abbiamo in Valle d'Aosta e di
valorizzarlo al meglio. Quindi non sono 92 milioni di euro che
andiamo a spendere esclusivamente in agricoltura, perché
l'agricoltura fa parte di un settore molto più ampio".
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