"Pcp ha cercato di formulare
proposte costruttive rispetto al testo presentato e modifiche
migliorative in vari settori presentando 14 ordini del giorno e
dieci emendamenti. Sono stati tutti respinti con un
atteggiamento di rifiuto tipico di quella politica del 'no' a
prescindere". Così il gruppo Pcp commenta in una nota il
dibattito in Consiglio Valle sul Documento di programmazione
economico finanziaria 2024-2026.
Secondo Pcp si tratta di "una chiara 'scelta' che ha visto
non solo gli autonomisti cassare in blocco tutte le proposte, ma
anche il gruppo Fp-Pd, che non ha sostenuto la misura del
salario minimo (per cui il Pd valdostano ha organizzato una
raccolta firme!), non ha preso le distanze dall'autonomia
differenziata e dalla fallimentare politica per un grande
aeroporto commerciale, tema su cui il presidente Bertin ha
costruito buona parte della sua azione politica, in tempi che
appaiono lontani anni luce. Una totale chiusura che in realtà è
rivelatrice di un atteggiamento difensivo di chi teme il
confronto e si dimostra sempre più arrogante e superficiale,
insofferente e debole nelle argomentazioni, ripetitivo e
monotono nel bollare come ideologica e strumentale l'azione
politica che portiamo avanti lavorando con serietà e impegno".
Il Defr approvato dopo tre giorni di dibattito, secondo le
consigliere Chiara Minelli ed Erika Guichardaz "è un documento
che è stato presentato tardivamente e che non sarà fonte di
indirizzi visto che il bilancio di previsione è già stato
scaricato dalla giunta e presentato pubblicamente prima della
sua trasmissione alle commissioni consiliari. Un bilancio
caratterizzato da una forte componente di ordinaria
amministrazione, che contiene poche scelte e in gran parte non
condivisibili. Questa maggioranza intende proseguire nel
progetto di ampliamento dell'attuale ospedale risalente al 1942,
vuol realizzare la seconda canna al tunnel del Monte Bianco,
pensa a nuove strade in alta montagna e a piste intervallive,
intende realizzare un impianto devastante nel vallone di Cime
Bianche, è in grave ritardo rispetto all'obiettivo della
transizione energetica verso una Valle d'Aosta fossil fuel free.
Sul piano sociale gravi le carenze di azioni e ostilità anche
rispetto a norme di contrasto alla povertà o alla messa a
disposizione dei dati sulle liste d'attesa che creano disparità
nel diritto alla salute. In diversi settori (istruzione,
politiche del lavoro, personale) si rinvia ogni scelta a Roma
nonostante la competenza primaria della Regione".
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