"Il Comitato, grazie alla raccolta
fondi avviata per proteggere il Vallone, ha già affidato
l'incarico per la predisposizione di un parere di precontenzioso
al fine di poter intervenire anche in sede legale. Ci prepariamo
a resistere con ogni mezzo necessario, quello giudiziario sarà
solo uno degli strumenti, questa è una battaglia culturale e
politica". Così, in una nota, il comitato Insieme per le Cime
bianche, sottolineando che il Defr 2024-2026 approvato ieri dal
Consiglio Valle prevede "l'avvio dell'iter autorizzatorio di
fattibilità tecnico-economica per il collegamento intervallivo
Cime Bianche" e che "questa denominazione, apparentemente
neutra, nel linguaggio amministrativo significa andare avanti
con i livelli di progettazione".
"Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta, nel suo
documento di programmazione - scrive il comitato - decide di
andare avanti con un progetto che non sa se potrà fare e del
quale sa solo che costerà almeno 150 milioni di Euro. Il
comitato ringrazia le consigliere Erika Guichardaz e Chiara
Minelli per aver portato un emendamento soppressivo (in buona
sostanza l'abbandono del progetto), che è stato bocciato senza
la minima risposta da parte del governo, senza la minima
discussione e con il voto dei cinque consiglieri di Fp-Pd che in
campagna elettorale sottoscrivevano di "impegnarsi per la difesa
dell'integrità del Vallone".
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