Al 31 dicembre 2022 la comunità di lavoratori stranieri presente in Valle d'Aosta è pari a circa 4 mila unità. Con il 9,1% l'agricoltura è il secondo comparto, dopo il lavoro domestico, per percentuale di lavoratori stranieri sul totale degli occupati del settore. I dati emergono da una analisi della Coldiretti che ha collaborato al Dossier statistico immigrazione a cura del Centro studi e ricerche Idos, presentato nei giorni scorsi anche in Valle d'Aosta.
"Si tratta soprattutto di lavoro stagionale - fa sapere Coldiretti - con picchi di domanda nei periodi estivi che sono garantiti grazie a lavoratori regolari provenienti da altri paesi perfettamente integrati che si fermano in Italia per qualche mese, tornando anno dopo anno con reciproca soddisfazione". I lavoratori sono impiegati prevalentemente nel lavoro in alpeggio e nella raccolta di ortaggi, frutta e uva.
"E' importante affrontare il tema della disponibilità di manodopera con una gestione dei flussi più efficiente partendo dal decreto triennale che come Coldiretti abbiamo fortemente sostenuto e che può dare una grande mano tenendo conto che si passa, a livello nazionale, dalle 14 mila unità di lavoro stagionale alle 82 mila del 2023 fino alle 90mila del 2025", affermano Alessia Gontier ed Elio Gasco, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Valle d'Aosta, precisando che "alle imprese serve la certezza di poter avere a disposizione lavoratori regolari e di non subire la concorrenza sleale di chi sfrutta le persone".
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