Nel Defr 2024-2026 si legge, a
pagina 194, che "nel settore degli impianti a fune è ritenuto
prioritario 'l'avvio dell'iter autorizzatorio di fattibilità
tecnico-economica del collegamento Cime Bianche'", una "frase
stupefacente", sottolinea Rete civica in un post. "La
'fattibilità tecnico-economica' - aggiunge il movimento - è la
prima fase di progettazione per realizzare un'opera, quindi, in
sostanza, nel Defr si afferma che la giunta e la maggioranza
regionale hanno già deciso che il collegamento si deve fare,
senza che lo studio propedeutico costato oltre 400 mila euro sia
stato esaminato e valutato dal Consiglio regionale, come era
stato solennemente affermato in tutti i precedenti Defr
approvati dal 2020 in poi".
Rete civica riporta poi che nel Defr 2021-2023 era scritto di
"mantenere il ruolo centrale del Consiglio regionale nelle
scelte definitive da assumere" sulla questione, considerando i
risultati dello studio in termini di "sostenibilità finanziaria,
ambientale e urbanistica". Un concetto "ribadito" anche nei due
Defr successivi. "Ora invece troviamo una tranciante
affermazione con cui si cancella la centralità del Consiglio,
non si prevede più una valutazione dello studio costato 400 mila
euro che prevede ipotesi progettuali da centinaia di milioni e
si tenta di avviare di prepotenza la fase di progettazione".
Il Defr è attualmente all'esame delle Commissioni e poi andrà
in Aula. Per Rete civica "l'affermazione di pagina 194 deve
suscitare una reazione forte e diffusa, dentro e fuori il
Consiglio, affinché si proceda alla valutazione consiliare sulla
sostenibilità del progetto, anche alla luce dei dati riportati
dallo studio come finora previsto, e il testo del Defr sia
oggetto di un emendamento modificativo".
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