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Crisi idrica per siccità, Charvensod chiude le sue 48 fontane

'Meglio riempire le vasche'.A St-Vincent erogazione già limitata

La siccità che affligge da settimane anche la Valle d'Aosta inizia a far sentire i suoi effetti in alcuni comuni. A Charvensod "vista la crisi idrica e considerate le basse portate delle sorgenti comunali", sono stati chiusi i 48 fontanili "fino a nuova comunicazione". A Saint-Vincent già da dieci giorni un'ordinanza limita l'erogazione di tutte le fontane pubbliche e viene fatto "divieto assoluto di utilizzare l'acqua potabile per irrigare gli orti, le aiuole fiorite e i tappeti erbosi": è consentito solo "l'uso domestico".
    "Il problema - spiega Ronny Borbey, sindaco di Charvensod - è la criticità in questi mesi, fino a metà maggio. In quota il terreno è gelato: non avendo nevicato il gelo è penetrato più in profondità e quindi le falde non sono ancora così alimentate.
    Quindi bisogna aspettare che faccia più caldo, sciolga il gelo e le sorgenti tornino a essere alimentate. La criticità è un po' legata ai mesi successivi qualora non piovesse". La decisione è anche "un segnale alla popolazione affinché siano evitati gli sprechi".
    Riguardo alle cifre in gioco, Borbey esemplifica: "Tre nostri sorgenti al momento hanno una portata complessiva che non arriva a quattro litri al secondo e che quindi andrebbe ad alimentare solo i fontanili. Ci sembrava un po' assurdo: è meglio che in questa fase quei litri rimangono all'interno delle vasche".
    In alcuni comuni sono già stati fatti appelli a un uso responsabile dell'acqua potabile. "Forse per chi ha i pozzi la crisi idrica è meno un problema", spiega Borbey.
   

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