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Lupo: progetto Pasturs arriva nel Parco del Mont Avic

Lupo

Lupo: progetto Pasturs arriva nel Parco del Mont Avic

Dal 3 luglio volontari per assicurare convivenza con allevamenti

AOSTA, 22 giugno 2021, 10:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ideato per rendere possibile un dialogo costruttivo e assicurare la convivenza fra i grandi predatori e le attività zootecniche nelle zone alpine, il progetto Pasturs arriva in Valle d'Aosta. Circa 20 ragazzi sono stati selezionati e formati per sperimentare questa esperienza nel Parco Naturale Mont Avic e nelle aree limitrofe.
    "Il lupo - si legge in una nota - è una presenza ormai stanziale nel panorama alpino. Questa specie è una componente preziosa della nostra storia e cultura e una parte importante degli ecosistemi". Secondo la Cooperativa Eliante Onlus, che da anni porta avanti il progetto Pasturs, "un'efficace convivenza fra i grandi predatori e le attività umane è realmente possibile". La sperimentazione scatterà il 3 luglio con due allevatori "pionieri".
    "Obiettivo di Pasturs - spiega Mauro Belardi, Presidente della Cooperativa Eliante Onlus - è ridurre le difficoltà per le attività zootecniche locali derivanti dalle possibili incursioni dei grandi predatori promuovendo la coesistenza fra questi e l'uomo. Un'attività che parte dall'ascolto dei soggetti interessati, i pastori principalmente, e propone soluzioni costruite insieme alle persone coinvolte e non calate dall'alto". "Il Parco Naturale Mont Avic - aggiunge Davide Bolognini, presidente del Parco Naturale Mont Avic - è stato istituito oltre 30 anni fa con la finalità di perseguire la conservazione ed il recupero delle risorse naturali e ambientali del territorio della Valle d'Aosta ed è classificato sito di importanza comunitaria anche per la conservazione della fauna.
    In quest'ottica il Parco ha aderito con entusiasmo al progetto Pasturs finalizzato alla ricerca di nuove modalità di gestione dei pascoli che consentiranno la coesistenza dell'allevamento in alpeggio insieme con i grandi carnivori selvatici".
    Protagonisti del progetto, oltre ai pastori, sono i giovani volontari che vivranno per un periodo negli alpeggi con i pastori stessi, per aiutarli ad adottare misure efficaci di protezione del bestiame, quali ad esempio la sorveglianza diretta di greggi e mandrie, l'utilizzo di cani da guardiania educati per lo specifico compito, l'installazione di recinzioni elettrificate mobili".

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