Bene l'apertura della politica sugli
aiuti all'editoria, ma il sostegno va dato solo alle "imprese
editoriali vere". E' questo il messaggio portato oggi da Daniele
Mammoliti, presidente dell'Associazione stampa valdostana
(Asva), sindacato dei giornalisti valdostani aderente alla
Federazione nazionale della stampa italiana, davanti alla
seconda commissione del Consiglio regionale.
"Positiva l'attenzione mostrata per un settore, quello
editoriale, che lo stesso governo nei suoi Dpcm ha inserito tra
i servizi essenziali", spiega Mammoliti, ribadendo "la necessità
di salvaguardare i posti di lavoro e, in questo senso,
ritieniamo corretto e auspicabile un intervento a favore delle
imprese editoriali, sia quelle tradizionali sia quelle che
operano sull'online".
Il sindacato dei giornalisti ha sottolineato "la necessità che
ogni eventuale aiuto sia mirato alle imprese editoriali vere,
cioè proprietarie di testate regolarmente iscritte al tribunale,
che siano in grado di certificare o autocertificare di avere
dipendenti iscritti all'Ordine dei giornalisti e inquadrati con
contratti di lavoro giornalistico riconosciuti e di essere in
regola con i versamenti dei contributi assistenziali e
previdenziali".
Secondo il presidente dell'Asva "per l'immediato è immaginabile,
per contrastare il crollo del mercato pubblicitario, un
massiccio investimento da parte dell'ente pubblico in
comunicazione di pubblica utilità sul tema 'prevenzione
coronavirus'. A medio e lungo termine, anche nelle more di una
legge regionale sull'editoria da anni rimasta senza
finanziamenti, interventi di politica occupazionale e
investimenti per l'aggiornamento tecnologico".
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