Raffica cause, si cerca intesa su Trump University

Redazione ANSA

Una raffica di azioni legali rischiano di distrarre Donald Trump dalla transizione alla Casa Bianca. Gli avvocati del presidente eletto Donald Trump hanno chiesto un rinvio dell'udienza della prima causa civile contro la sua defunta Trump University, in programma il 28 novembre, a causa dei troppi impegni in questa fase di passaggio dei poteri. Il legale del tycoon, Daniel Petrocelli, ha proposto di posticipare l'udienza a febbraio o marzo, quando Trump sarà già in carica. Nel frattempo però gli avvocati trattano e ieri hanno fatto sapere di essere pronti a un patteggiamento. Il giudice Gonzalo Curiel, che Trump aveva accusato di pregiudizi nei suoi confronti per le sue origini messicane, si è riservato di decidere entro lunedì, ipotizzando una deposizione in video e invitando a comporre la controversia con gli ex studenti che hanno fatto causa all'uomo d'affari di Fifth Avenue per aver spillato loro migliaia di dollari con la falsa premessa di insegnargli «l'arte del deal». L'azione contro il tycoon sulla Trump University non è la sola che rischia di distrarre il successore di Barack Obama dagli affari di Stato. Con la Corte Suprema che nel 1997 ha stabilito che l'immunità presidenziale non si applica ad azioni legali derivate da condotta privata, resta aperta, anche in caso di patteggiamento in Florida, una denuncia del ministro della giustizia dello stato di New York Eric Schneiderman sempre sulla Trump University. Nella nuova città di adozione del presidente eletto, Washington, due dispute riguardano celebrity chef, Geoffrey Zakarian e José Andres, che si sono ritirati dalla gestione delle cucine del neonato Trump Hotel su Pennsylvania Avenue citando gli attacchi incendiari del tycoon contro gli immigranti messicani. A Manhattan c'è una stratega repubblicana, Cheryl Jacobus, che ha querelato sentendosi insultata su Twitter. È uscita invece dall'orizzonte delle grane legali per Trump la causa forse peggiore di tutte: quella di una giovane che aveva accusato il tycoon di averla stuprata nel 1994 quando lei aveva appena 13 anni. La donna, il cui nome è rimasto anonimo, ha ritirato l'azione legale quattro giorni prima dell'election day.

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