Hillary sogna California, vittoria a tutti costi

Redazione ANSA

La California a tutti i costi. Per motivi di immagine, ma anche per mettere fine e spezzare immediatamente la 'strana coppia' Bernie Sanders-Donald Trump, che appena 'nata' gia' si incrina. Hillary Clinton guarda al 7 giugno, quando quasi matematicamente incasserà la nomination democratica, dichiarerà chiuso il capitolo delle primarie e inizierà a marciare diretta verso il voto di novembre. Ad attenderla c'e' Trump: il tycoon dopo un'iniziale apertura si ritira da un possibile dibattito con Sanders. ''Sarebbe inappropriato avere un confronto con chi finisce al secondo posto'' afferma Trump.

    Ma la strada presenta non pochi ostacoli per l'ex segretario di Stato. Una vittoria in California e' il primo: conquistare lo stato più popoloso d'America, culla dei movimenti politici e i trend che contagiano poi tutto il resto del paese, e' determinante. Una sconfitta sarebbe imbarazzante anche se arrivasse con la nomination già in tasca, indebolendola agli occhi del partito e degli elettori, ma soprattutto di fronte a Trump. Il tycoon ha già raggiunto il 'numero magico' di delegati necessari per la nomination e guarda già a novembre. Hillary invece resta impegnata nelle primarie, con un Sanders agguerrito che la mette in difficoltà. I sondaggi della California non lasciano adito a dubbi: l'ondata Bernie è contagiosa e il vantaggio di Clinton sul rivale democratico nello Stato si e' ridotto a un modesto 2%, ovvero nel margine di errore di calcolo. Una vittoria in California è più simbolica che altro. Prima ancora della chiusura dei seggi nello Stato più popoloso d'America, l'ex segretario di Stato avrà già in tasca la nomination: secondo le attese basterà il risultato del New Jersey a incoronarla. Ma dal punto di vista del morale sarebbe un'ottima spinta, anche per unire il partito.  Proprio l'establishment democratico appare preoccupato della spaccatura fra gli elettori, con un numero crescente di sostenitori di Sanders non intenzionato a votare per Hillary alle elezioni generali.\

    Il ritiro di Trump da un possibile dibattito con Sanders allenta pero' le tensioni create dall''alleanza' fra i due candidati. I vertici democratici si sono da subito detti scettici sul previsto confronto, che avrebbe relegato Hillary nelle retrovie. Il timore era che la popolarità di Sanders e il confronto con Trump potessero alienarle l'appoggio necessario per vincere a novembre, alimentando dubbi sulla forza della sua candidatura. Il confronto avrebbe inoltre complicato la corsa di Hillary, già alle prese con l'emailgate. Lo scandalo dell'uso del server privato per la corrispondenza quando era segretario di Stato però fa sperare i sostenitori di Sanders che si augurano in un intervento 'all'ultimo minuto' dell'Fbi per 'eliminarla' dalla corsa con l'accusa di aver violato la legge.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA