(ANSA) - PERUGIA, 8 DIC - "Nell'intervista rilasciata al Il
Messaggero, il ministro della Salute, Roberto Speranza, mostra
un cieco e ingiustificato ottimismo nella soluzione di diversi
nodi che affliggono il sistema sanitario, dando per scontato,
come oramai dichiara da mesi, la stipula del Patto per la
Salute, senza fare cenno alcuno alle osservazioni inviategli
dalle Regioni qualche giorno fa. Che ne pensa? Ad oggi nessun
riscontro": è quanto afferma Luca Coletto, assessore alla Sanità
della Regione Umbria.
"Mi preme tra l'altro ricordare al Ministro - dice Coletto in
una nota - che tra le richieste regionali rientra la ormai nota
scheda '5' che prevede l'inapplicabilità dell'istituto dello
'spoils system' all'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari
Regionali, vicenda che da ex Presidente mi sta ovviamente
particolarmente a cuore. Faccio davvero fatica a comprendere la
determinazione del Ministro a voler procedere ad un cambio alla
direzione dell'Agenas nonostante il parere delle Regioni che
solo quattro mesi fa hanno confermato la loro fiducia al
Direttore Bevere, nonostante Agenas sia un organo tecnico
scientifico che si connota per la sua terzietà e che dovrebbe
restare estranea a logiche e appetititi politici. Il Ministro
della salute non è il Mise (Ministero dello sviluppo economico),
con tutto il rispetto per quest'ultimo, dove le 'intese' sono
merce rara. Gli argomenti ed i temi rilevanti devono essere
concordati con le Regioni, nel rispetto della loro autonomia. Il
Ministro tenga monitorati i vari pareri, poiché la paternità è e
rimane solo dello stesso Ministro, anche sull'applicazione dello
'spoils system di Agenas".
"Sono certo - dice ancora Coletto in un nota della Regione -
che il Ministro mi aiuterà a comprendere le ragioni di una
scelta di cambio che trovo immotivata e a dissipare le mie
perplessità. Se Speranza si ostinasse a non tener conto di
quanto in questi giorni spiegato dalla maggioranza delle Regioni
e comunicato dallo stesso al presidente della Conferenza delle
Regioni Bonaccini, il segnale della sua indifferenza ai temi
dell'autonomia, almeno a quella già prevista dal Titolo V,
sarebbe - conclude Coletto - un atto irrituale, grave e mai
registrato in questi ultimi anni nei rapporti tra Stato e
Regioni". (ANSA).