(ANSA) - SPOLETO (PERUGIA), 31 OTT - Prosegue l'attività
della chirurgia urologica con ausilio del sistema robotico Da
Vinci nelle strutture dell'Usl Umbria 2. E' stato infatti
eseguito con successo al'ospedale di Spoleto un delicato
intervento su un paziente di 73 anni, affetto da un tumore che
ha interessato il rene destro, quello sinistro e la prostata.
L'intervento, in un'unica seduta, è stato particolarmente
impegnativo - sottolinea l'Usl - per il personale medico ed
infermieristico della sala operatoria. Eseguito dai dottori
Carlo Vivacqua, con il supporto di Marco Trippetti e Giovanna
Landi, anestesisti e altro persone, oltre a essere considerato
una "indubbia evoluzione" per la chirurgia urologica del
presidio di Spoleto, completa - si sottolinea in una nota - "il
panorama delle procedure chirurgiche per le quali il sistema
robotico è stato sviluppato ed impiegato in ambito nazionale ed
internazionale, consentendo, grazie alla ridotta invasività, di
intervenire in unica seduta per risolvere casi altrimenti
complessi".
"Il nostro obiettivo - spiega il dottor Luigi Mearini,
direttore del dipartimento di Chirurgia dell'Azienda Usl Umbria
2 e della struttura complessa di Urologia - è confermare e
consolidare una delle importanti esperienze di chirurgia
robotica che può contare sulla professionalità di colleghi
medici ed infermieri molto preparati e motivati, che con impegno
ed abnegazione hanno costruito un ambiente ideale per proseguire
e potenziare questa esperienza. Un ringraziamento particolare lo
rivolgo agli infermieri della sala operatoria, senza il cui
supporto molto di quello che facciamo sarebbe impensabile".
Sebbene la strumentazione robotica abbia dei costi immediati
elevati, i vantaggi in termini di efficacia, qualità di vita,
riduzione delle complicanze e precoce recupero dei pazienti -
sottolinea ancora l'Usl - riescono a far acquisire al sistema
robotico Da Vinci l'altro "parametro fondamentale" in Sanità,
che è l'efficienza. "Efficacia ed efficienza sono elementi
fondamentali per il corretto utilizzo di qualsiasi strumento -
prosegue il dottor Mearini - e il robot Da Vinci non fa
eccezione. Ciò vuol dire applicare il robot in tutte quelle
situazioni in cui lo strumento migliora l'efficacia della
procedura chirurgica, altrimenti si sprecano risorse. Al tempo
stesso, avere questo ausilio a disposizione senza sfruttarne
appieno le potenzialità corrisponde ad una perdita di
efficienza, considerando che questa è una strumentazione
comunque costosa anche se non utilizzata. L'importante traguardo
- conclude il direttore della Chirurgia - premia gli oltre
cinque anni di attività dell'equipe di Urologia impegnata,
assieme ai colleghi chirurghi, nel portare avanti il lavoro del
fondatore della chirurgia robotica a Spoleto, il dottor Luciano
Casciola". (ANSA).