(ANSA) - TERNI, 31 LUG - Dopo quasi due anni di lavoro e
investimenti in tecnologia, personale e riorganizzazione
multidisciplinari dei percorsi assistenziali, è stata potenziata
la dialisi domiciliare all'ospedale Santa Maria di Terni, con
l'obiettivo di migliorare la qualità della vita dei nefropatici.
Oltre il 25% dei pazienti nefropatici che devono fare la dialisi
- spiega una nota della stessa azienda ospedaliera - oggi non
ricorre più alla cura in ospedale, ma ha accesso alla dialisi
domiciliare, rispetto ad una media di circa il 10% in Umbria e
poco superiore in Italia.
In Umbria, inoltre, vi sono zone dove ancora è assente o poco
presente e il risultato ternano apre la strada alla costruzione
di una vera rete nefrologica regionale tra le aziende sanitarie
ospedaliere e territoriali, sul modello di poche altre regioni
italiane. Nel 2013 in Umbria, secondo i dati del Registro, 850
pazienti ogni milione di abitanti era in dialisi, con 190 nuovi
ingressi per anno, e solo un paziente su 10 poteva essere curato
a casa propria.
"A Terni molte più persone affette da malattia renale avanzata
- spiega il dottor Riccardo Maria Fagugli, direttore della
struttura di Nefrologia e dialisi del Santa Maria - non dovendo
dipendere a giorni alterni dall'ospedale, possono mantenere il
proprio stile di vita, la capacità lavorativa e l'integrazione
sociale. Inoltre oggi si è in grado di personalizzare la dialisi
e grazie all'integrazione con appropriate diete e all'attività
fisica, si può ridurre il numero dei trattamenti.
In questo senso - conclude Fagugli - l'azienda ospedaliera di
Terni rappresenta un punto di riferimento in Umbria e non solo,
e la sua esperienza collaudata apre la strada alla costruzione
di quella rete nefrologica regionale che è poi parte essenziale
del Piano sanitario regionale presentato nei mesi passati".
(ANSA).