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Usl 2, preoccupa abitudine al fumo

Da indagine emerge che regione è quella con più fumatori

(ANSA) - TERNI, 30 MAG - Resta "preoccupante" l'abitudine della popolazione al fumo di sigaretta e i dati confermano che l'Umbria è la regione con il maggior numero di fumatori: è quanto emerge da un'indagine dell'Usl 2.
    Secondo i dati emersi la prima sigaretta viene accesa già ad 11 anni.
    In media - emerge da un comunicato dell'Usl 2 -, i fumatori muoiono 14 anni prima dei non fumatori con gravi rischi per la salute.
    Fra gli uomini, il 90% dei decessi per tumore al polmone sono dovuti al fumo di tabacco; fra le donne l'80% delle persone che sviluppano un cancro al polmone sono fumatrici. Inoltre, il fumatore - sempre in base all'indagine - corre un rischio da una a quattro volte più elevato rispetto a un non fumatore di morire di una malattia cardio-vascolare.
    Circa la metà (47%) dei decessi provocati dal tabacco sono dovuti a malattie cardiovascolari, il 22% ad una forma di cancro ai polmoni, il 17% a delle malattie respiratorie ed il 12% ad altri tipi di tumore.
    "Dall'indagine condotta dalle aziende sanitarie dell'Umbria - spiegano il dr. Ubaldo Bicchielli ed il dr. Marco Cristofori, responsabili dei Servizi di Epidemiologia e dei Sistemi di Sorveglianza e Promozione della Salute della Usl Umbria 2 - emerge che i ragazzi umbri che fumano almeno una volta a settimana sono l'1% degli 11enni, il 4% dei 13enni e il 22% dei 15enni. Sembrano, inoltre, fumare più le femmine dei maschi.
    Andando avanti con l'età si scopre che tra i 18 e i 69 anni un umbro su tre è fumatore mentre il 50% non fuma e il 20% ha smesso di fumare (Sistema di Sorveglianza Passi 2018). Il consumo medio giornaliero è di circa 12 sigarette, tuttavia un quarto dei fumatori ne utilizza più di un pacchetto".
    Dati definiti "preoccupanti" che inducono l'Usl Umbria 2 a rafforzare le misure per prevenire e contrastare il tabagismo, in sinergia con i centri antifumo dei distretti socio sanitari, attraverso campagne di educazione e di sensibilizzazione rivolte all'opinione pubblica, incontri con studenti e docenti e promuovendo una efficace strategia aziendale denominata "Azienda Sanitaria Libera dal Fumo".
    Già dal 2016 l'azienda ha adottato la strategia aziendale sul fumo al fine di garantire il diritto alla salute e alla protezione contro i rischi correlati al fumo dei lavoratori e dei cittadini che accedono alle strutture sanitarie. Il programma di intervento si inserisce negli obiettivi del Piano regionale di prevenzione 2014-2018, prorogato al 2019. Proprio quest'anno è prevista la realizzazione di un'indagine sulle abitudini al fumo dei propri dipendenti. Verrà realizzata nell'Azienda Umbria 2 nel mese di giugno.
    "Per la realizzazione dello studio - prosegue il dr.
    Bicchielli - sono stati estratti, in modo casuale, i nominativi di 400 dipendenti dell'azienda sanitaria, rappresentativi di tutte le strutture e di tutte le categorie professionali, a cui è stata inviata una e-mail ed una lettera della direzione con l'invito a partecipare. Nella e-mail è riportato un link ad un questionario on-line, completamene anonimo e non tracciabile che il dipendente potrà compilare autonomamente in un computer aziendale, in un tempo di circa cinque minuti. Lo studio risulterà fondamentale per fornire indicazioni mirate ed un percorso per smettere di fumare, così da migliorare la propria qualità di vita".
    Si rinnova quindi - si legge ancora nella nota - l'impegno dell'Usl Umbria 2 a promuovere campagne di sensibilizzazione nell'ambito della "Giornata Mondiale senza tabacco", promossa dall'Organizzazione mondiale della sanità e celebrata in tutto il mondo ogni anno il 31 maggio, dal 1987, per richiamare l'attenzione sull'epidemia da tabacco e sulle morti prevenibili e le malattie da esso determinate e stimolare i Governi ad intraprendere più decise iniziative al fine di contrastare il tabagismo informare la popolazione sui danni dell'uso del tabacco. (ANSA).
   

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