(ANSA) - PERUGIA, 28 MAG - L'azienda ospedaliera di Perugia
promuove il progetto "Verso l'ospedale senza fumo", che vuole
fornire al personale medico gli strumenti utili per indicare ai
pazienti fumatori un percorso per smettere di fumare e così
migliorare la propria qualità di vita con notevole riduzione dei
costi sociali ed economici. "Per dare ancora più forza alla
campagna contro il fumo, vogliamo che i primi a credere nel
progetto siano gli operatori sanitari che lavorano in ospedale",
sostiene il prof. Marco dell'Omo, responsabile del Centro
anti-fumo della struttura complessa di Medicina del lavoro del
S. Maria della Misericordia. Tra gli obbiettivi dei corsi di
formazione, come riferisce una nota dell'ospedale, quello di
abbassare la percentuale di fumatori tra i camici bianchi, in
Umbria molto elevata. Secondo i dati forniti dalla stessa
struttura ospedaliera diretta dal prof. Giacomo Muzi, la
percentuale di medici, infermieri ed operatori sanitari fumatori
abituali si attesta intorno al 25/%.
"E' di fondamentale importanza che chi è preposto alla salute
dei cittadini acquisisca uno stile di vita salutare e libero dal
fumo, per porsi come esempio positivo ed aiutare i ricoverati a
smettere di fumare", sottolinea ancora il prof. dell'Omo.
Per raggiungere questo obiettivo, inserito anche nel piano
sanitario regionale della prevenzione, a partire da venerdì 31
maggio, in occasione della giornata mondiale senza tabacco,
promossa dall'Organizzazione mondiale della Salute, hanno inizio
corsi di formazione rivolti agli operatori sanitari e agli
studenti dei corsi di laurea. "Durante gli incontri - sottolinea
il prof. dell'Omo - verrà illustrato il regolamento aziendale,
che da anni prevede controlli e sanzioni nei confronti del
personale preposto all'assistenza e degli utenti che non
rispettano il divieto di fumo sia in corsia che in luoghi
esterni all'ospedale".
I docenti designati per lo svolgimento dei corsi ribadiranno
come il fumo di tabacco, attivo e passivo, viene riconosciuto
come prima causa di morte e invalidità nei paesi
industrializzati. Gli organizzatori fanno sapere che al termine
di ogni lezione sarà dato spazio anche alle domande dei
partecipanti per esaudire qualsiasi richiesta utile per la
migliore conoscenza di un tema tanto importante. "Sarà anche
l'occasione per ribadire che non è affatto dimostrato come la
sigaretta elettronica e i dispositivi a tabacco riscaldato
favoriscano la cessazione del fumo o che siano prive di effetti
dannosi - sgombra il campo da dubbi il prof dell'Omo -. La
soluzione ottimale per smettere di fumare è quella di affidarsi
ai medici che conoscono bene il fenomeno e sanno come gestirlo,
con ricorso a terapie, farmacologiche e non, ma tutte di
provata efficacia".
Il Centro anti-fumo dell'azienda ospedaliera di Perugia,
attivo da oltre vent'anni, ha già aiutato migliaia di cittadini
a smettere di fumare e con il progetto "Verso l'ospedale senza
fumo", si propone un significativo risultato da cui trarranno
vantaggio operatori sanitari e cittadini. (ANSA).