"Frecciarossa arretrato a Terni?
La Regione Umbria è riuscita ad attivare per la prima volta
quello ad Orte. Prima il nulla. Metteremmo anche 10 Frecciarossa
se mai fosse possibile. Il confronto preventivo che sollecitiamo
è sempre opportuno onde evitare di illudere i cittadini": è
quanto afferma l'assessore regionale alle Infrastrutture e
Trasporti, Enrico Melasecche. "Dopo la dichiarazione da parte
del Comune di Terni sull'uscita dal trasporto pubblico regionale
non ancora deliberata - aggiunge -, dopo il caso analogo sul
teatro Verdi, opera storica che si voleva assolutamente bloccare
ma il cantiere è stato poi avviato, dopo le multe comminate dal
Comune impropriamente all'Ater che però pagano i poveri
affittuari, adesso viene lanciata pubblicamente al sottoscritto
un'altra richiesta categorica, l'ulteriore arretramento del
Frecciarossa da Perugia a Terni, rivoltami pubblicamente dal
sindaco la quale mi obbliga ad alcune considerazioni tecnico
economiche puntuali".
"Abbiamo già un Frecciarossa per Milano - sostiene Melasecche
- ad un passo da Terni, veloce, comodo, facilmente
raggiungibile, che abbiamo istituito due anni fa dal nulla
precedente. Grazie anche alla collaborazione fra Regione Lazio e
Umbria, oggi non dobbiamo più arrivare a Roma e tornare
indietro, pagando peraltro in più quell'inutile percorso, ma
basta recarsi in pochi minuti ad Orte, praticamente un avamposto
di Terni verso l'Alta Velocità, in treno o in auto, per salire
su un Frecciarossa 1000 che porta direttamente a Milano Centrale
a tempo di record, in 3 ore e 7 minuti. Lo adoperano con piena
soddisfazione molti ternani ma anche spoletini, viterbesi,
reatini, eccetera. La sua collocazione nel Lazio, a pochissimi
chilometri dal confine amministrativo regionale, non può essere
motivo di valutazione negativa, ciò che conta è avere un
servizio comodo ed efficiente. È stato ottenuto dopo un lavoro
tecnico diplomatico particolarmente impegnativo perché anche
Terni, che era stata tagliata fuori completamente dall'alta
velocità, oggi ha finalmente una risposta positiva con un
servizio di alta qualità. Si sta inoltre guardando avanti per
cui il redigendo Piano regionale trasporti prevede nel futuro
una vera e propria stazione alta velocità ad Orte che, come la
Medio Etruria per l'Umbria centro settentrionale, consentirà di
salire su più Frecciarossa al giorno. È possibile ottenere
quindi l'arretramento richiesto dal Comune di Terni? Negli
incontri ripetuti che abbiamo avuto con i vertici nazionali di
Trenitalia alla presenza dell'ad del gruppo Ferrovie, oltre che
nella corrispondenza specifica, è stato ribadito un concetto
fondamentale che costituisce linea guida per tutto il sistema
dell'AV in Italia: non è possibile implementare il numero dei
Frecciarossa, treni a mercato, che viaggiano sulle linee lente
regionali, e comunque è indispensabile un contributo che copra i
costi molto elevati non coperti dalla bigliettazione. Fare
crociate pubbliche chiamando in causa assessori regionali senza
aver prima approfondito la materia crea confusione ed inutili
aspettative fra i cittadini. Verifica degli orari per valutare
la differenza fra la fermata di Orte del Frecciarossa e quella
richiesta dal sindaco su Terni in modo da comprenderne bene
quale è più vantaggiosa. Quali orari avrebbe il fantomatico
Frecciarossa Terni-Perugia-Firenze? Per giungere a Perugia in
tempo utile per le ore 5,24 dovrebbe partire da Terni alla volta
di Giuncano, Spoleto, Foligno, Assisi, almeno un'ora e mezzo
prima, quindi alle 3,53 di notte, un'ora assurda, obbligando i
ternani ad alzarsi alle 2. È evidente anche ad uno sprovveduto
che è molto più conveniente utilizzare quello di Orte, un
Frecciarossa 1000, top della gamma, oltretutto più veloce.
Innanzitutto perché parte alle 6,43, in orario molto più
abbordabile, ma anche perché giunge diretto a Milano Centrale,
senza rotture di carico, alle 9,50 in sole 3 ore e 7 minuti (a
Milano Rogoredo arriva in 2 ore e 55 minuti) mentre per arrivare
a Milano Centrale, da Terni, arretrando il Frecciarossa da
Perugia, si è obbligati a cambiare mezzo di trasporto a Milano,
ed occorrono addirittura 5 ore e 30 minuti rispetto alle 3 ore e
7 minuti da Orte. Aggiungendo a quest'ultimo una mezz'ora per
arrivare ad Orte, rimane questo assolutamente più conveniente.
Non esiste confronto. Ammesso che sia possibile ottenerlo, e non
lo è per le ragioni suddette che invitiamo il sindaco di Terni a
verificare, quanto costerebbe a tutti gli umbri l'ulteriore
arretramento del Frecciarossa da Fontivegge a Terni? Se da
Arezzo a Perugia costa circa 2,5 milioni di euro, di cui 300
mila euro donati annualmente dalla Fondazione Perugia,
probabilmente potrebbe costare molto parametricamente almeno 3
milioni ma, mentre a Perugia sale una media di 90 passeggeri al
giorno, oltre a quelli che salgono alla successiva stazione di
Terontola, quanti sarebbero coloro che salgono a Terni alle 3,53
del mattino? Ipotizziamo circa 20. Dividendo 3 milioni per 20
otteniamo quanto gli enti pubblici dovrebbero integrare, cioè
150.000 euro a passeggero per ogni anno. Una cifra assurda. Il
tutto per non recarsi ad Orte (che tutti consideriamo una
località sotto casa) in treno o con la propria auto? Senza tener
conto che, perdendo gran parte dell'utenza di Terni l'attuale
Frecciarossa di Orte verrebbe probabilmente soppresso. Una
domanda finale: conviene continuare a prendere decisioni
seriali, tanto per colpire la pubblica opinione, ma che alla
luce dell'analisi razionale appaiono fuori luogo? L'invito ad un
confronto pubblico sui problemi della città, sulle mie deleghe
quale assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti,
Politiche della casa, Urbanistica, Rigenerazione Urbana ecc. è
sempre valido, ma vedo che continua a cadere nel vuoto. Si
preferisce gridare da lontano, vomitare veleno, scrivere
menzogne al limite della querela piuttosto che riflettere e
lavorare congiuntamente. A chi conviene continuare ad offendere
ed inventarsi ogni giorno qualcos'altro per stupire? Governare
non è solo tagliare l'erba e fare strage di pinete, non è solo
otturare le buche, ma - conclude Melasecche - conseguire
obiettivi molto più impegnativi che ancora non si vedono".
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