(ANSA) - PERUGIA, 20 MAG - "Palazzo Francisci rappresenta un
esempio quasi unico di personalizzazione delle cure che
garantisce il miglior percorso possibile per ciascuna ospite":
lo ha detto l'assessore alla Salute della Regione Luca Coletto,
parlando a Todi alla serata per celebrare i 20 anni del centro.
"Era il 1991 quando una donna affetta da anoressia, Fabiola De
Clercq, con grande coraggio scrisse un libro intitolato 'Tutto
il pane del mondo' rompendo pubblicamente il velo e il tabù
attorno ai disturbi del comportamento alimentare di cui
soffrivano silenziosamente molte donne" ha detto a margine
dell'iniziativa.
"In quel periodo infatti, nell'immaginario collettivo - ha
affermato ancora Coletto - si riteneva che ad essere colpite da
questa patologia invalidante fossero solo le donne, ma non è
così. Come ha confermato la dottoressa Laura Dalla Ragione
attraverso i suoi studi e le sue importanti pubblicazioni che
hanno rappresentato un faro per conoscere e orientare le cure di
questi disturbi, in Italia ormai sono oltre 3 milioni i
cittadini affetti da anoressia e bulimia: si tratta di uomini e
donne di età sempre più giovane. Una vera e propria emergenza
che vede l'Umbria all'avanguardia nel nostro Paese con un centro
di eccellenza importantissimo, la residenza Palazzo Francisci
appunto, che ogni anno accoglie decine di ragazze provenienti da
tutta Italia sostenendo anche le loro famiglie nell'affrontare
un cammino verso la guarigione che è spesso in salita e diverso
da persona a persona. Nel panorama italiano il servizio
dell'Usl1 si colloca quindi, come una delle strutture più
accreditate nel settore, prima struttura pubblica italiana
completamente dedicata al trattamento dei Dca".
I servizi dell'Usl 1 dedicati a queste patologie infatti, dal
2007 - è detto in un comunicato della Regione - sono centri
pilota del ministero della Salute e della Presidenza del
Consiglio e sono sede del numero verde nazionale Sos disturbi
del comportamento alimentare. "In Umbria quindi - ha
sottolineato Coletto -, è stata sperimentata la matrice che poi
ha portato alla nascita di servizi dedicati alla cura dei Dca in
molte regioni italiane e poi a Malta, così come sono tante le
collaborazioni avviate con grandi centri di studi che fanno
riferimento oltre che alle buone pratiche internazionali e alle
indicazioni ministeriali, anche alle linee guida della Regione
Umbria che hanno disciplinato un metodo di cura centrato sul
recupero della persona nella sua interezza e negli anni ha
sviluppato, implementato, cambiato e trasformato un metodo
originale e innovativo diventando in poco tempo un modello di
buona pratica. Per il futuro la Regione punta a sostenere questo
percorso e a mettere in atto azioni di prevenzione e
integrazione tra i servizi sanitari territoriali per migliorare
o modificare stili di vita che, soprattutto tra bambini e
adolescenti, provocano danni alla salute.
Un ringraziamento va alla dottoressa Dalla Ragione, a tutti i
medici e a tutti gli operatori che, ognuno per le proprie
competenze, contribuiscono ogni giorno a ridare il sorriso, la
forza e la speranza alle persone prese in cura e alle loro
famiglie. E la presenza numerosa in questa sala di persone che
sono uscite dal tunnel dimostra che questa grande fame che si
sente dentro e che fa diventare il cibo un nemico, con le giuste
cure si può saziare". (ANSA).