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Inaugurata a Città Pieve la prima "Casa della comunità"

Ospita equipe multidisciplinari, Piano sanitario ne prevede 23

(ANSA) - CITTÀ DELLA PIEVE (PERUGIA), 05 GEN - E' stata inaugurata a Città della Pieve la prima "Casa della comunità", delle 23 previste dal nuovo Piano sanitario regionale. Si trova presso quello che un tempo era l'ospedale cittadino poi Casa della salute.
    Al taglio del nastro hanno partecipato, oltre al sindaco Fausto Risini, la presidente della Regione, Donatella Tesei; il direttore regionale Salute e welfare della Regione Umbria, Massimo D'Angelo; quello Usl Umbria 1, Massimo Braganti; il direttore del Distretto Trasimeno, Emilio Paolo Abbritti; e il presidente dell'Unione dei Comuni del Trasimeno, Matteo Burico, sindaco di Castiglione del lago.
    La Casa della Comunità - è stato detto durante la conferenza di presentazione - è in grado oggi di erogare servizi e competenze professionali attraverso equipe multi professionali come medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e offrire continuità assistenziale, specialisti ambulatoriali, alla presenza di infermieri e altre figure sanitarie e socio-sanitarie. "Ci sarà una presenza medica h24, sette giorni su sette, anche attraverso l'integrazione della continuità assistenziale garantita dal personale del punto di primo intervento nell'orario 8-20 e dai medici di continuità assistenziale in orario notturno, nei giorni festivi e prefestivi, è stato aggiunto.
    La Casa della comunità - è stato ancora detto - "è il luogo fisico e di facile individuazione al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza socio-sanitaria e rappresenta il modello organizzativo dell'assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento, in cui i cittadini trovano risposta al proprio bisogno di salute". E' considerata un'evoluzione della Casa della salute, in quanto non rappresenta soltanto una struttura dove vengono forniti i servizi per le cure primarie, ma anche il luogo al cui interno avviene l'incontro tra i diversi soggetti ed enti del territorio con l'obiettivo di condividere e pianificare le azioni volte a favorire l'integrazione tra servizi sanitari, ospedalieri e territoriali e tra quelli sanitari e sociali e la partecipazione della comunità locale, delle associazioni di cittadini, dei pazienti e dei caregiver, hanno sottolineato i vertici della sanità umbra.
    Che hanno anche detto come con questa struttura si arrivi a "promuove un modello di intervento integrato e multidisciplinare secondo il paradigma della medicina di iniziativa per la pianificazione e l'erogazione di interventi sanitari non solo volti alla diagnosi, alla cura e alla riabilitazione ma anche alla prevenzione e alla promozione della salute e del benessere dei cittadini". "La sua mission è quella di prendersi cura delle persone fin dal momento dell'accesso, attraverso l'accoglienza dei cittadini, la collaborazione tra professionisti, la condivisione dei percorsi assistenziali, la responsabilità professionale e la valorizzazione delle competenze, utilizzando in modo appropriato le risorse disponibili in funzione degli effettivi bisogni di salute di ciascun cittadino e anche per ridurre gli accessi impropri negli ospedali", hanno concluso.
    (ANSA).
   

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