(ANSA) - PERUGIA, 09 FEB - La terza Commissione
dell'Assemblea legislativa, presieduta da Eleonora Pace, si è
riunitaa Palazzo Cesaroni per affrontare le proposte di legge
"Assistenza sanitaria per la morte serena e indolore di pazienti
terminali" (Fabio Paparelli, Pd), "Modifiche alle Norme per la
protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo
venatorio" (Stefano Pastorelli, Paola Fioroni, Lega), "Rimborso
delle spese a supporto delle cure oncologiche" (Francesco
Peppucci.
Il consigliere Paparelli - riferisce Palazzo Cesaroni - ha
illustrato la propria iniziativa legislativa spiegando che mira
ad "assicurare assistenza sanitaria per aiutare alla morte
serena e indolore le persone in stato terminale o cronico, la
cui condizione clinica è compatibile con il diritto al rifiuto
del mantenimento artificiale in vita ai sensi dell'articolo 32,
comma 2, della Costituzione". "La sentenza della Corte
Costituzionale numero 242/2019 - ha aggiunto - stabilisce che le
Regioni, in attesa di una norma statale, possono comunque
legiferare in merito alla possibilità di assicurare una morte
indolore e serena ai malati terminali. La decisione della
Consulta sancisce il dovere, per il servizio sanitario pubblico,
di prestare l'assistenza e l'aiuto necessario ai malati
terminali o cronici, che siano capaci di assumere decisioni
libere e consapevoli e abbiano espresso autonomamente e
liberamente la volontà di accedere alle prestazioni e ai
trattamenti di fine vita, con le modalità e gli strumenti più
consoni alle proprie condizioni cliniche. Si tratta di persone
affette da patologie irreversibili tenute in vita con
trattamenti di sostegno vitali, che versano in condizioni di
sofferenza fisica e psicologica assolutamente intollerabili, ma
pur sempre pienamente capaci di prendere decisioni libere e
consapevoli a fronte di condizioni e prestazioni gratuite che
siano state fatte oggetto di verifica da parte di una struttura
pubblica del Servizio sanitario nazionale, previo parere del
Comitato etico territorialmente competente. La ratio di questa
proposta di legge, essendo già stata appurata la competenza
regionale a legiferare, si fonda sulla necessità di indicare
tempi e modalità di accesso al procedimento e alle prestazioni e
servirà a rendere più chiara e lineare una tematica così
delicata e tanto discussa negli ultimi anni, con l'unico scopo
di poter assicurare ai pazienti che versano in fase terminale
anche la possibilità di scegliere consapevolmente un fine vita
dignitoso e non aggravato da un processo più lento e doloroso,
per sé e per le persone a loro più care".
In tema di prelievo venatorio, il consigliere Pastorelli ha
presentato ai commissari la proposta di modifica, evidenziando
che si tratta delle "autorizzazioni per l'appostamento fisso
rilasciata dall'Amministrazione provinciale. L'obiettivo è
soddisfare l'esigenza di equiparare l'arco temporale
dell'autorizzazione per appostamento fisso, a quello necessario
al conseguimento del rinnovo del porto d'armi fissato a 5 anni,
al quale termine è aggiunto 1 anno per agevolarne
l'ottenimento". "La proposta di modifica - ha proseguito - va
incontro ad un quadro normativo nazionale che vede già la
maggior parte delle Regioni orientate in tal senso.
L'autorizzazione per l'appostamento fisso ha validità superiore
ai tre anni in diverse Regioni tra le quali: Veneto, Emilia
Romagna, Lazio e Lombardia (che concede l'autorizzazione per un
periodo addirittura di 10 anni)".
Riguardo alle cure oncologiche, Peppucci ha illustrato la
proposta di legge evidenziando che "si tratta di una proposta di
civiltà che mira a dare un sostegno a tutte le persone che si
trovano in una condizione temporanea di fragilità, determinata
da neoplasie, tramite il riconoscimento di benefici economici".
"In Umbria - ha proseguito - abbiamo centri di eccellenza per la
cura di malati oncologici, ma non tutti i pazienti risiedono
nelle vicinanze di tali strutture, pertanto, oltre alla
malattia, si trovano a fronteggiare anche spese cospicue. Alcune
Regioni hanno già approvato provvedimenti che vanno in questa
direzione e altre stanno approfondendo la tematica. Ritengo
fondamentale che anche la Regione Umbria faccia un passo in
avanti a sostegno di chi si trova ad affrontare un periodo di
difficoltà insieme alla propria famiglia. La proposta di legge
riguarda i pazienti residenti in Umbria che effettuano, presso
strutture sanitarie pubbliche e private, accreditate sul
territorio regionale e di altre regioni, prestazioni sanitarie
di cura e diagnosi relative a patologie oncologiche, prevedendo
per loro il rimborso (per un importo annuo massimo di mille
euro) delle spese di viaggio e trasporto (un quinto del costo
del carburante vigente nel tempo per ogni km percorso), di vitto
e alloggio connesse a tali prestazioni, anche per l'eventuale
accompagnatore (per un importo annuo massimo di cinquecento
euro), nel caso in cui la necessità della presenza sia attestata
dal sanitario competente". (ANSA).