La Prima commissione
dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, presieduta da Daniele
Nicchi, si è riunita in videoconferenza dalla Sala Brugnoli di
Palazzo Cesaroni per esaminare la modifica dello statuto
dell'Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea (Isuc) e
la proposta di legge della Giunta per la riforma della legge
'30/2000' che istituisce l'Agenzia Umbria ricerche (Aur).
In merito alla modifica dello statuto dell'Istituto per la
storia dell'Umbria contemporanea, gli uffici di Palazzo Cesaroni
- spiega una nota dell'ente - hanno rilevato come dall'estratto
del verbale dell'assemblea dei soci dell'Isuc non sia possibile
verificare se sia stato rispettato il quorum richiesto per la
modifica dello statuto dalla legge '6/1995' (Ristrutturazione
organica e funzionale dell'Isuc), ovvero la maggioranza dei due
terzi dei componenti dell'assemblea dei soci.
Quindi la Commissione, su proposta del presidente Nicchi, ha
deciso di chiedere all'Isuc una nota integrativa nella quale
venga indicato in maniera chiara con quale quorum l'assemblea
dei soci ha approvato la modifica dello statuto, così da poter
verificare se siano stati rispettati i termini di legge.
Il disegno di legge di iniziativa della Giunta per la riforma
della legge '30/2000' che istituisce l'Agenzia Umbria ricerche
(Aur) era già stato illustrato in una precedente seduta dalla
presidente della Regione, Donatella Tesei. Nella riunione di
oggi gli uffici dell'Assemblea legislativa hanno presentato
l'istruttoria tecnico-normativa e quella finanziaria, alla
presenza di un dirigente dell'Esecutivo di Palazzo Donini. Dalle
istruttorie sono emerse esigenze di maggiore chiarezza su alcuni
elementi, come ad esempio sulla durata degli atti di
programmazione o degli atti di pianificazione organizzativa,
sulle modalità di selezione dell'amministratore delegato, sulla
nomina del comitato scientifico o sui parametri temporali per le
indennità. Al termine della seduta il presidente Nicchi ha
invitato gli uffici dell'Assemblea legislativa e della Giunta ad
un confronto per concordare modifiche così da arrivare ad un
testo condiviso, in modo che, non appena pronto, l'atto possa
tornare all'attenzione della Commissione.
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