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Perugia celebra il patrono dell'Esercito

Perugia celebra il patrono dell'Esercito

Liturgia solenne nella cattedrale di San Lorenzo

PERUGIA, 10 ottobre 2024, 17:13

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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E' stata celebrata il 10 ottobre, nella cattedrale di San Lorenzo, a Perugia, la messa in onore del santo patrono dell'Esercito italiano, San Giovanni XXIII papa.
    La funzione religiosa è stata officiata da monsignor Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia e Città della Pieve ed ha visto la partecipazione del personale appartenente alla forza armata che presta servizio nei vari enti militari della regione.
    Gli aspetti organizzativi soo stati affidati al Comando militare Esercito "Umbria", che ne riferisce in una sua nota.
    Don Angelo Giuseppe Roncalli definito, per la sua indole gentile, "il papa buono" toccò con mano la realtà della vita sotto le armi offrendosi volontariamente alla leva, mentre era seminarista, per evitare il servizio al fratello che era necessario in famiglia per il lavoro nei campi. Successivamente nel 1915 fu richiamato come graduato nella sanità militare, fornendo anche assistenza religiosa e morale ai militari feriti e alle loro famiglie. In seguito divenuto cappellano militare, con il grado di sottotenente, ha coordinato l'assistenza agli orfani e ai profughi di guerra.
    La commemorazione di San Giovanni XXIII papa, patrono dell'Esercito dal 2017 con decreto della Congregazione vaticana per il culto divino, è un'occasione per ricordare il significato del ruolo rivestito in qualità di militari dell'Esercito italiano, ovvero quello di difendere, con abnegazione, sempre e ovunque il bene prezioso della pace, tra ardue sfide che impongono di essere pronti sia materialmente ma anche spiritualmente.
    La sua figura di cappellano militare viene ritratta come l'esempio a cui ogni militare deve trarre ispirazione, nel proprio operato quotidiano, per il bene della patria e delle libere istituzioni.
    Nel territorio nazionale e soprattutto nei difficili contesti internazionali delle missioni militari, i cappellani dell'Esercito svolgono una funzione di fondamentale importanza, in quanto sono i detentori di quei valori a cui la forza armata si ispira quotidianamente. La loro figura è di pieno conforto per gli uomini e per le donne dell'Esercito, alla stessa stregua di come fece San Giovanni XXIII in guerra, durante l'intero conflitto mondiale.
    Nel corso della celebrazione religiosa, il vescovo ed il colonnello Stefano Silvestrini, comandante dell'Ente militare regionale, hanno evidenziato quei valori che contraddistinguono gli uomini e le donne appartenenti alla forza armata, con l'auspicio che il santo patrono continui a guidare e a proteggere i militari italiani, ispirandoli al meglio per l'assolvimento del proprio dovere, al servizio dello Stato e della collettività, soprattutto in un momento storico così complesso, caratterizzato da ben 56 conflitti ancora in atto.
    Alla celebrazione hanno preso parte anche la presidente della Regione Umbria, il sottosegretario di Stato agli Interni, la sindaca di Perugia ed i prefetti delle due province.
   

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