In Umbria "sta andando bene" la
gestione delle liste di attesa e "parecchio è stato recuperato".
Lo ha detto l'assessore regionale alla sanità, Luca Coletto,
parlando con i giornalisti prima della conferenza stampa che si
è tenuta a Perugia per presentare il rapporto sulle attività
dell'azienda ospedaliera del capoluogo umbro e del servizio di
elisoccorso regionale. "Io faccio sempre un confronto - ha detto
Coletto -: qualche tempo fa l'assessore della Lombardia ha
dichiarato di avere 8 milioni di prestazioni in lista di attesa
che, rispetto ai 10 milioni di abitanti, è uno 0,8 per cento.
L'Umbria, con 850 mila abitanti, ne ha circa 44 mila che è lo
0,08 per cento. Quindi direi che non siamo messi male".
L'assessore ha ricordato che "due anni e mezzo di fermo
assoluto dovuto al Covid e al decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri, durante i quali non si è potuto
visitare, erogare prestazioni, non si sono potute fare tante
cose, hanno sicuramente limitato di molto".
"Recuperare, con le stesse forze - ha proseguito - anzi, con
medici in meno che nel frattempo sono andati in pensione, due
anni e mezzo di pazienti che sono stati messi da parte non è una
impresa semplice. Con i decreti che sono susseguiti e
avvalendoci anche dei privati convenzionati stiamo dando delle
grandi risposte. Se noi andiamo a vedere i dati del 2017 e del
2018 per fare una mammografia si aspettavano due anni, ora la
situazione è migliorata, giustamente, e stiamo lavorando per
migliorarla ulteriormente".
Facendo una sorta di bilancio della sua attività di governo
Coletto ha detto che quando, ad inizio legislatura, arrivò in
Umbria da sottosegretario "i numeri che apparivano sembravano
molto chiari ma, una volta aperto il libro si sono trovate tante
criticità".
"Abbiamo fatto parecchie delibere per l'efficentamento e
riusciremo a dare risposte importanti attraverso la legge che
andrà in Consiglio a breve, il famoso Omnibus - ha spiegato
Coletto - dove fonderemo l'ospedale di Narni a quello di Terni e
Pantalla con Perugia. Quando arrivai trovai le barelle nei
corridoi dell'ospedale di Terni. Con la soluzione
dell'abbinamento di Narni con Terni le barelle sono sparite e
questo perché i Dea di secondo livello devono fare alta
specialità, non devono fare bassa specialità. In azienda
ospedaliera ci va la fase acuta importante, mentre negli
ospedali normali, nel primo livello e negli ospedali di base, ci
vanno patologie a bassa intensità. Questo per quanto mi riguarda
è stato un lavoro lungo che abbiamo fatto, siamo arrivati al
capolinea e stiamo ottenendo risultati".
Coletto ha poi ribadito che "nel piano che purtroppo non è
stato portato avanti c'era anche un importante razionalizzazione
dei distretti" che "è una diminuzione soltanto dal punto di
vista amministrativo o, meglio ancora, del dirigente" e che "non
significa chiudere ambulatori, diminuire le prestazioni e dare
meno riscontro a quelle che sono le necessità territoriali".
"Quella della razionalizzazione credo che sia una operazione
importante da fare - ha affermato l'assessore -, non viene tolto
niente al territorio anzi, abbiamo maggiori risorse da
destinargli, per assumere più medici, più infermieri perchè il
problema che avremo nel prossimo futuro saranno gli anziani e
gli anziani hanno bisogno di essere curati a casa perché spesso
volentieri le loro patologie non sono in fase acuta ma possono
essere curate con assistenza domiciliare. L'Umbria è stata la
regione che ha incrementato di più a livello nazionale le
prestazioni della assistenza domiciliare ed è stato un grande
risultato".
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