"Destinazione Altrove - La
scrittura come esplorazione di mondi senza tempo", è il titolo
della nuova sezione speciale permanente inserita nell'ambito del
Premio letterario internazionale Città di Castello giunto alla
18/a edizione, rivolta alle persone recluse nelle carceri
italiane.
Sono state iscritte opere (tra poesie e racconti brevi)
provenienti da 22 istituti penitenziari. Il progetto rientra tra
le iniziative di collaborazione per favorire la promozione umana
e culturale dei soggetti reclusi previste dal protocollo
d'intesa siglato il 28 marzo 2024 da Dipartimento
dell'amministrazione penitenziaria, l'associazione culturale
"Tracciati Virtuali" e la società Dante Alighieri.
Subito dopo la conclusione di questa prima edizione della
sezione speciale - la prima in Italia secondo i promotori -
saranno promosse iniziative all'interno degli istituti
penitenziari, come incontri con gli autori e corsi di scrittura
creativa.
"Si tratta di un'iniziativa di notevolissimo rilievo - ha
commentato in video-collegamento il direttore del Dap Giovanni
Russo, nel corso della conferenza stampa a Città di Castello -
perché la cultura in generale è uno degli strumenti più efficaci
per far acquisire alla persona detenuta i valori che sono alla
base della convivenza civile. La scrittura, in particolare,
anche nelle sue espressioni creative come quelle che la sezione
speciale del concorso intende valorizzare, offre l'opportunità
alla persona che vive un'esperienza detentiva di rielaborare le
proprie esperienze, di assumersi la responsabilità dei propri
errori e di individuare nuovi percorsi di vita".
Il senatore Walter Verini, segretario della commissione
Giustizia del Senato, che ha rivestito un ruolo preminente nella
ideazione di questa sezione speciale, ha affermato che
"l'emergenza carceri è drammatica" e "umanizzare il trattamento
penitenziario è un fatto di civiltà e di sicurezza: chi, dopo la
pena, esce rieducato, statisticamente non torna più a
delinquere. L'iniziativa del Premio letterario Città di Castello
- ha concluso Verini - è un esempio di grande valore, un
contributo di speranza per persone che hanno sbagliato, che
scontano una pena, che hanno la speranza di poter tornare, anche
grazie alla cultura, a vivere una vita sociale".
"La sezione speciale - spiega il Comune - ha infatti come
obiettivo quello di sollecitare, tramite la scrittura, le
persone in esecuzione pena a dar voce ai propri sentimenti, alle
proprie riflessioni sul prima, durante e dopo il periodo di
reclusione, coinvolgendo la società civile con eventi di
sensibilizzazione sul mondo carcerario". Con questo progetto i
tre soggetti promotori "intendono contribuire alla crescita
culturale delle persone recluse e al loro più completo
recupero".
"Le istituzioni, a cominciare dal Comune, hanno fin da subito
sostenuto questa straordinaria proposta culturale e sociale, che
si fonda sul rispetto della dignità umana e sui valori racchiusi
nell'articolo 21 della nostra Costituzione, e continueranno con
rinnovato entusiasmo e determinazione a sostenerla negli anni
come protagonista nel panorama nazionale e internazionale",
hanno dichiarato il sindaco Luca Secondi e l'assessora alla
Cultura Michela Botteghi. "Sapere oggi che molte persone hanno
partecipato al premio inviando elaborati - hanno concluso
sindaco ed assessore - è davvero una notizia di grandissima
civiltà e umanità che apre scenari nuovi e prospettive di
speranza".
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