Nella prima metà degli anni '80
Giorgio Napolitano era parlamentare nonché responsabile della
politica internazionale del Pci e dopo un'intervista in una
radio locale di Terni, l'ex sindaco di Narni Giulio Cesare
Proietti lo accompagnò ad Amelia, a casa di un suo grande amico,
Luciano Lama. Ciascuno alla guida della sua auto. "Imboccai la
superstrada precedendolo con la mia Fiat 126" ricorda ora
Proietti. "Lui aveva una Fiat Tipo bianca - prosegue -
decisamente più brillante della mia utilitaria che non temeva la
discesa ma soffriva la salita. Sul viadotto di Narni mi
affiancò, aprì il finestrino e sorridente mi chiese: 'Proietti,
com'è che andiamo così piano, temi per la mia incolumità?'".
Aneddoti che riaffiorano dopo la scomparsa del presidente
emerito della Repubblica.
"Invitammo a una trasmissione di Radio Galileo Napolitano -
spiega l'ex sindaco - che era a Terni per una iniziativa
politica e lui venne, con grande disponibilità. La trasmissione
era in diretta, durava tutta la mattinata, e si doveva
rispondere alle domande che arrivavano al telefono. Ricordo
anche un gran caldo opprimente: Giorgio Napolitano rispose con
gentilezza a tutti gli ascoltatori, pur sudando e accusando come
noi quelle temperature. Era davvero un grande lavoratore, sapeva
faticare ma senza mai perdere il suo stile, la signorilità e la
grande cordialità che lo contraddistinguevano".
"Quella fase politica - ricorda ancora Proietti - era segnata
da una certa austerità, da un rapporto con i socialisti che
viveva fasi alterne, anche da critiche verso gli articoli che
Enrico Berlinguer scriveva su L'Unità. Napolitano, in questo
contesto, era un amendoliano e venne a Terni, città ingraiana,
per una iniziativa politica evidentemente importante".
Dopo la trasmissione radio, Proietti fece strada con la sua
auto a quella di Napolitano, per andare ad Amelia a casa di Lama
che al tempo non era ancora sindaco della città. "Fra loro -
sottolinea - c'era una grande amicizia e sicuramente sintonia
politica, si sentivano spesso e poi nel tempo ho saputo che era
tornato altre volte a trovarlo ad Amelia. Parliamo di due grandi
personaggi che hanno fatto la storia italiana".
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