"Commissariato a pochi mesi di
distanza dalla sua elezione a segretario regionale dai 'saggi'
del Pd e adesso lasciato completamente solo dal partito nella
battaglia contro i mulini a vento del debito Covid nella sanità
umbra. È evidente a tutti che il consigliere del Partito
democratico Tommaso Bori abbia intrapreso una strada in
solitaria caratterizzata esclusivamente dalla mistificazione
della realtà".
Lo afferma il capogruppo Lega in Regione Umbria, Stefano
Pastorelli.
"La sua battaglia sui conti della Regione è quanto mai grottesca
- osserva Pastorelli, in una nota della Lega - se si considera
sia il recente passato, dove il comparto sanità nel 2019 ha
chiuso con un deficit di 42 milioni di euro causato proprio dal
suo partito, sia in relazione al disavanzo dovuto dalla spesa
Covid che hanno affrontato tutte le Regioni in Italia in questi
due anni in maniera anche maggiore rispetto all'Umbria in
proporzione agli abitanti. Secondo i dati ufficiali, l'Emilia
Romagna deve affrontare un disavanzo di circa 800 milioni di
euro di spese Covid nel 2021, la Toscana 541 milioni, il Lazio
870 milioni, la Campania 614 milioni, tutte Regioni governate
dalla sinistra e con problemi ben maggiori rispetto a quelli
dell'Umbria. A fronte di tutto questo nemmeno una parola spesa
dal consigliere del Partito democratico che cerca di stravolgere
la realtà dei fatti".
"In Umbria la giunta Tesei e l'assessore Coletto - prosegue il
consigliere leghista - fin dall'inizio dell'insediamento del
nuovo governo regionale hanno cercato di porre rimedio a una
situazione disastrosa ereditata dalla sinistra. Soltanto adesso,
dopo 20 anni di inerzia e incapacità della sinistra culminata
con l'inchiesta di Concorsopoli, si sta cercando di porre
rimedio alle criticità attraverso un Piano sanitario che prevede
la riorganizzazione della rete ospedaliera territoriale,
investimenti importanti per l'implementazione delle case di
comunità e il potenziamento dei servizi al cittadino. E tutto
questo la giunta Tesei e l'assessore Coletto lo stanno facendo
nel mezzo di una pandemia".
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