(ANSA) - PERUGIA, 26 APR - Nell'ambito del piano di
sorveglianza attiva per la stagione venatoria "ottobre 2021 -
gennaio 2022", il Servizio prevenzione, sanità veterinaria e
sicurezza alimentare della Regione Umbria in collaborazione con
l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle
Marche, ha svolto un monitoraggio per ottenere informazioni
sullo stato sanitario della popolazione di cinghiali in Umbria
in particolare relativamente all'infezione da dell'Epatite E
(Hev): lo rende noto l'assessore regionale alla Salute, Luca
Coletto spiegando che il virus dell'Epatite E (Hev) - la cui
trasmissione può avvenire attraverso il consumo di acqua o di
alimenti contaminati tra cui in particolare la carne di
cinghiale - ha assunto negli ultimi anni una sempre maggiore
rilevanza in termini di rischio per la salute pubblica, in
quanto principale agente causale di epatite virale acuta.
Pertanto il Servizio regionale di Prevenzione - a prescindere
dall'analisi approfondita del monitoraggio effettuato su 179
cinghiali con una percentuale di epatite riscontrata nel fegato
del 43 per cento degli animali esaminati - raccomanda sempre una
buona cottura della carne di cinghiale prima del consumo.
(ANSA).
Regione monitora lo stato sanitario dei cinghiali
Epatite riscontrata nel 43 per cento degli animali esaminati
